CASO LODI: Il caso di Simone Uggetti, sindaco di Lodi in quota Partito Democratico arrestato con l’accusa di turbativa d’asta, sta scatenando l’ennesimo scontro tra magistratura e politica. D’altra parte questa vicenda è solo l’ultima in ordine cronologico che vede coinvolto il centrosinistra, tanto che nei giorni scorsi ci sono state altre indagini a carico di esponenti locali dei democratici (come quella del presidente regionale Pd Campania Stefano Graziano, accusato di favoreggiamento alla mafia).
Il gruppo parlamentare dei verdiniani ha perciò definito questa situazione come una sorta di ‹‹stato di assedio dei pm contro la figura e il governo di Matteo Renzi››, ma intervenuto in una trasmissione radiofonica di Rtl, il presidente del Consiglio ha preso le distanze dalle dichiarazioni dei suoi alleati.
‹‹Ovviamente fa male ricevere queste notizie, ma serve chiarezza e tranquillità, e rispetto al completto – afferma Renzi – dico ‘completto de che?’. C’è un’indagine in corso, piena fiducia ai magistrati. Poi chi sarà ritenuto colpevole è giusto che paghi, ma non diamo spazio alla strumentalizzazione politica di queste vicende: se i magistrati vedono ipotesi di reato procedano e vadano pure avanti a sentenza››.
Per quanto si dica sereno, Renzi passa però all’attacco quando gli oppositori vorrebbero dipingere il suo esecutivo come un governo che non dà risposte certe sulla corruzione: ‹‹Mi arrabbio perché il mio governo ha aumentato le pene per la corruzione e incrementato la durata della prescrizione sempre sulla corruzione. Sono altri che hanno votato no a queste nostre proposte››.
E poi l’affondo contro Movimento 5 Stelle e Lega Nord, accusati dal premier di ‹‹attuare due pesi e due misure››, perché parlare della riforma costituzionale che verrà sottoposta al referendum di ottobre e tentare di legarla alla questione morale della politica <<è un tentativo di strumentalizzare una vicenda giudiziaria, dato che le due cose non sono minimamente legate tra loro››.
Viviana Bottalico