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Caso Segre, Forza Nuova appende uno striscione a Milano contro la senatrice

Ancora polemiche intorno a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto al centro di una protesta feroce per l’astensione del centrodestra dalla sua proposta di istituire una Commissione contro l’odio e la discriminazione. La donna è finita nel mirino di Forza Nuova, con alcuni militanti che di notte hanno appeso uno striscione a Milano contro un evento che avrebbe avuto proprio l’89 enne come protagonista.

A scoprire lo striscione con la firma dell’organizzazione di estrema destra sono stati gli uscieri del Municipio 6, dove la senatrice, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone della Shoah, aveva in programma una conferenza davanti a centinaia di studenti e studentesse assieme a don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova e cappellano del carcere minorile Beccaria. Sullo striscione, immediatamente rimosso, c’era scritto: “Sala ordina: l’antifà agisce. Il popolo subisce”.Lo striscione è stato segnalato da Santo Minniti, il presidente (Pd) del municipio che governa il territorio fra Barona, Giambellino e Lorenteggio. “Per noi la cosa importante è l’iniziativa sull’universalità dei diritti e l’importanza di fare memoria, evento che si tiene oggi al teatro di via Fezzan, con 500 studenti del Vittorini, del Marconi e dell’Enaip – dice Minniti – Per noi questa provocazione non conta niente. Hanno messo lo striscione di notte sulla cancellata del nido di fianco al teatro, ma l’abbiamo tolto subito. Vorrebbero intimidirci, ma non ci lasciamo spaventare”.La denuncia è stata rilanciata da Roberto Cenati, presidente dell’Anpi milanese: “Vergognosa provocazione neofascista in Zona 6. Questa mattina è comparso un vergognoso striscione neofascista nella zona 6 di Milano, proprio nella giornata in cui il Municipio ha organizzato un importante incontro delle scuole con la senatrice Liliana Segre. Manifestiamo la nostra profonda indignazione per questa ulteriore provocazione che offende le tradizioni antifasciste della nostra città”.

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