Nel cuore di Torino, la storia piena di intrighi e misteri tra Massimo Segre e Cristina Seymandi ora ha al centro una somma di 700 mila euro. Un conto condiviso, ma ora vuoto, e una serie di accuse reciproche.
Il contenzioso
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, Seymandi avrebbe trasferito la somma di 700 mila euro dal conto condiviso con Segre, destinandoli a un suo conto personale. Questo trasferimento non sarebbe sfuggito a Segre che, rendendosene conto, ha prontamente presentato un’istanza al Palazzo di Giustizia. Di conseguenza, i fondi sono stati sequestrati e il conto chiuso.
Il caso presenta un elemento di particolare rilevanza giuridica: “Inaudita altera parte”. Questo termine indica che il giudice ha agito solo sulla base delle prove presentate da una delle due parti, senza aver ancora ascoltato l’altra. Ma martedì 22 agosto, davanti alla giudice Gabriella Ratti, sarà il momento per Seymandi di presentare la sua versione dei fatti.
Un dibattito pubblico
La polemica tra i due non si è limitata ai corridoi del tribunale. Infatti, Segre e Seymandi hanno comunicato le loro versioni dei fatti attraverso lettere aperte sui giornali. L’attenzione è cresciuta quando un video di una festa di fidanzamento è diventato virale, mostrando un discorso di Segre che ha rivelato al pubblico la profondità della loro contesa.
Complicazioni ulteriori
Mentre questa storia personale si sviluppa, Segre è anche sotto inchiesta per presunte irregolarità nella sua azienda, Directa. Ma la controversia sui 700 mila euro ha preso il sopravvento solo di recente.
Dopo la festa
Dopo l’evento che ha catalizzato l’attenzione nazionale, Segre ha segnalato il trasferimento dei fondi. Il Garante della Privacy ha inoltre aperto un’istruttoria sul video divulgato su Youtube. Nel frattempo, Seymandi ha assunto un team di avvocati e un manager della reputazione per proteggere i suoi interessi.
Una possibile risoluzione?
Mentre l’attenzione mediatica cresce, Repubblica riporta che gli avvocati di entrambe le parti stanno cercando di raggiungere una tregua, almeno fino alla fine dell’estate. In attesa dell’udienza, la comunità attende ansiosamente di scoprire la verità dietro questa contesa che ha scosso Torino.