Nelle recenti polemiche legate alla pubblicazione di un libro autopubblicato dal generale Roberto Vannacci, emerge anche la figura di Matteo Salvini. Il vicepremier ha scelto di prendere le difese dell’autore, nonostante il libro contenga ampi passaggi di natura omofoba e razzista.
Durante una diretta Facebook dal Ministero delle Infrastrutture, Salvini ha dichiarato: “Il generale viene additato come un pericolo, mi comprerò il libro perché prima di giudicare voglio leggere, sono curioso”.
Il vicepremier ha anche voluto sottolineare i meriti passati del generale Vannacci, noto per le sue denunce sul problema dell’uranio impoverito: “Questo generale ha salvato vite e la Patria. Mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa devi pensare. Se nel libro non sono presenti fatti segreti legati al suo ruolo, Vannacci ha tutto il diritto di esprimere le proprie idee”.
Queste dichiarazioni sono in netto contrasto con quelle del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha definito come “farneticazioni” le parole del generale.
In risposta alle critiche, Salvini ha anche fatto un accenno ai media, affermando: “i giornalisti italiani di sinistra che hanno commentato il libro non l’hanno letto, la condanna al rogo a mo’ di Giordano Bruno non mi sembra ragionevole”.
C’è da notare che le idee promosse da Vannacci nel suo libro riflettono in larga misura la retorica sovranista degli ultimi anni, spesso sostenuta da figure politiche come lo stesso Salvini e Giorgia Meloni. La vera sorpresa è quindi limitata.
L’appoggio di Salvini a Vannacci ha ulteriormente complicato la situazione per Crosetto e per l’Esercito, che aveva già preso le distanze dal generale. Quest’ultimo, in seguito alle polemiche, è stato rimosso dalla guida dell’Istituto Geografico Militare.