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Cassa integrazione, le Regioni non pagano. Lombardia la peggiore: erogata solo a 40 aziende

A che punto siamo con il pagamento della Cassa integrazione nelle singole Regioni? In alto mare, e questo mare è anche in tempesta. Oltre 5 milioni di lavoratori attendono ancora la liquidazione della Cassa Integrazione del mese di marzo. Nel frattempo, però, è arrivato maggio. E una buona fetta dei lavoratori dovrà aspettare ancora a causa dei ritardi di molte Regioni che gestiscono la cosiddetta Cassa integrazione in Deroga. Per fortuna è intervenuto il settore delle aziende private, che ha erogato anticipazioni per quasi 5 milioni ai propri dipendenti, riservandosi di compensare successivamente tale importo con i contributi dovuti all’Inps. Come ricostruisce il Corriere, “la fotografia che l’Inps fa della situazione regionale lascia sconcertati: se la Sicilia è il caso più eclatante di cattivo funzionamento tocca addirittura alla Lombardia la maglia nera con appena 40 pratiche di cassa integrazione ultimate”.

Il caso più emblematico, si diceva, è la Sicilia: “A fronte di un sistema imprenditoriale molto folto ed estremamente in crisi, vede al momento decretate 1175 domande e autorizzate dall’Inps 945 ma liquidate le posizioni di sole 76 aziende con 178 lavoratori che hanno percepito l’indennità. Peraltro il sistema informatico regionale è in default e la Regione ha chiesto supporto all’Anpal per uscirne fuori. Una situazione paradossale per una terra da sempre afflitta da sempre da problemi occupazionali. E mentre Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia e Veneto oscillano attorno al 50% delle pratiche autorizzate, la Lombardia è realmente indietro con sole 8009 domande decretate di cui 4502 autorizzate”.

Ma l’iter burocratico di pagamento si è concluso per appena 40 aziende con 63 lavoratori beneficiari dell’assegno assegnando alla Lombardia la maglia nera: è certamente l’ultima della graduatoria delle regioni, anche in proporzione al numero delle aziende esistenti. Si legge sempre sul Corriere: “Situazione questa figlia dell’elevatissimo grado di burocrazia che condiziona sia la presentazione che la lavorazione delle pratiche stesse. Sia le parti sociali che gli intermediari da tempo lamentano una situazione di stallo che non promette niente di buono”. Ma tra le Regioni non si può non prendere nota della particolare efficienza delle Marche.

Con 6456 domande decretate e 6075 autorizzate, di cui 3283 domande pagate (un terzo delle presentate) con indennità pagate a 7028 lavoratori, è di gran lunga la Regione Marche la più performante, anche se l’eccellenza è ancora lontana da aversi. “Il Lazio invece limita i danni: a fronte di 30.875 domande, presentate un mese fa, ne sono state autorizzate 12.410 e pagate 2921 per un totale di 6044 lavoratori, con il corollario di denunce per mancato rispetto dell’ordine cronologico della graduatoria”.

 

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