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“C’è anche il mio nome”. Giordano indignato asfalta la sinistra, lo sfogo da Del Debbio 

È un Mario Giordano turbato, indignato e furioso quello che appare come ospite del collega e amico Paolo Del Debbio nella puntata del 30 settembre di “4 di sera”, il programma di informazione trasmesso su Rete 4. Il tema della serata sono le manifestazioni e i cortei che si stanno svolgendo in varie città italiane contro Israele. Da Roma a Venezia, si sono visti anche striscioni inquietanti: nomi di politici e giornalisti sono stati marchiati come “agenti sionisti”. Tra questi, figura anche Liliana Segre, sopravvissuta agli orrori dei campi di concentramento nazisti, etichettata, a 94 anni, come “agente sionista”. Un atto vergognoso, subito condannato dalla comunità ebraica, che ha spinto il governo a rafforzare le misure di sicurezza nei ghetti di Roma e Venezia. Ciò che colpisce, però, secondo Giordano e altri commentatori, è il silenzio della sinistra, in particolare del Pd. Ed è proprio di questo che discutono Mario Giordano e Lorenzo Pacini, assessore e consigliere del Municipio 1 di Milano per il Pd, durante la trasmissione.

Giordano, visibilmente indignato, attacca: “Di fronte a tutto ciò”, mentre scorrono le immagini di questi cortei, “mi scusi Pacini, ma non ho sentito alcuna reazione da parte della sinistra, degli intellettuali di sinistra, sempre pronti a indignarsi giustamente per qualsiasi coro fascista di qualche piccolo gruppo di ragazzi ripresi da Fanpage. Non ho sentito alcuna condanna per quei cartelli. Nessuno ha detto nulla, nessuna indignazione”, sottolinea il giornalista. Pacini tenta di rispondere: “L’ho appena fatto di fronte a lei”, ma la replica sembra non avere effetto. Giordano continua: “Sono stati indicati nomi di giornalisti, compreso il mio. Eppure, non ho percepito alcuna solidarietà”, conclude Mario Giordano. Un episodio triste della nostra attualità, che guarda in modo inquietante al passato.