Sarebbero oltre duecento le studentesse di circa dieci anni ricoverate con sintomi di avvelenamento in Iran da dicembre 2022. La denuncia è avvenuta dai genitori delle vittime e riguarda almeno dodici scuole di Qom e Borujerd, a Sud di Teheran. Le proteste dei genitori sono state raccolte dalla Bbc e il viceministro della Salute ha ammesso i fatti, giustificandoli come un complotto.
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Bambine avvelenate, il viceministro iraniano ammette: “Qualcuno vuole chiudere le scuole”
Il viceministro della Salute iraniano, Youness Panahi, è stato interpellato da Bbc Persia. Gli avvelenamenti seriali sarebbero stati causati da “composti chimici facilmente disponibili”. Questo significa che si escludono gli ambienti militari. “Alla luce dei primi elementi emersi, sembra che alcuni individui volevano che tutte le scuole, soprattutto quelle femminili, fossero chiuse”. Lo stessa dinamica in Iran sarebbe stata effettuata in Afghanistan. Al momento non sarebbero stati annunciati arresti.
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