L’adunata degli alpini a Rimini si trasforma in una gigantesca sequenza di molestie sessuali. È questa la denuncia fatta da centinaia di giovani donne riminesi, per lo più bariste e cameriere, molestate con fischi, urla, proposte oscene e in alcuni casi anche fisicamente, da molti dei partecipanti alla festa che in tre giorni ha visto la presenza nella città romagnola di oltre 440mila persone. Il gruppo riminese Non una di meno, che si batte contro la violenza di genere, invita tutte le vittime a denunciare. L’Associazione nazionale degli alpini respinge le accuse. Ma sul caso interviene anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.
“Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta è stata altissima. – fa sapere Non una di meno – Tanto quanto sconvolgente per il numero e l’intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto”.
“I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. – denuncia il ministro Guerini – Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti. Ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni. È sbagliato fare generalizzazioni. Ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni”, conclude.
Intanto, l’Associazione nazionale alpini diffonde una nota nella quale condanna gli episodi di molestie denunciati. Ma allo stesso tempo sottolinea che “dopo gli opportuni accertamenti risulta che alle Forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia. Rileva poi che quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione. Che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’Adunata”.
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