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Cervello, un sistema lo protegge dagli accidenti

Un accidente cardiaco o un ictus e la paura della disabilità post evento. Una condizione che si può evitare utilizzando un sistema, Neuron Guard, che scambia calore col corpo del paziente mediante i grandi vasi del collo.

cervello, infarto

Preservare il cervello dai danni che possono scaturire da un evento traumatico quale un infarto o addirittura un ictus: questa la mission del sistema Neuron Guard, una tecnologia innovativa, non invasiva che ha permesso alla cofondatrice della startup, Mary Franzese, la vincita del “Germoglio d’oro” Marisa Bellisario, riconoscimento attribuito alle eccellenze femminili che si sono distinte nel loro campo. L’altro fondatore è Enrico Giuliani, laureato in medicina e amministratore delegato dell’azienda fondata nel 2013.

Come funziona

Il sistema Neuron Guard scambia calore col corpo del paziente mediante i grandi vasi del collo. Il collo infatti è attraversato da circa il 20% del sangue che il cuore pompa ogni minuto, quindi un’azione mirata e sufficientemente intensa può significativamente incidere sul bilancio termico del cervello e più in generale dell’intero organismo. Può essere usato in situazioni di emergenza, dopo un arresto cardiaco o in sala operatoria o terapia intensiva per regolare attivamente la temperatura corporea e cerebrale del paziente.

cervello, schema funzionamento Neuron GuardIn questi contesti diventa molto importante mantenere la temperatura del paziente stabile, raffreddando o riscaldando il soggetto. Per esempio, dopo un arresto cardiaco, quando la persona non è cosciente, è indicato mantenere una temperatura lievemente inferiore alla norma (da 36 a 34 gradi) ed evitare che si sviluppi febbre per un periodo di almeno 24 ore perché tale provvedimento migliora in modo significativo l’outcome neurologico, riducendo così l’eventualità di una disabilità permanente. E i danni al cervello.

Come si compone il sistema

Il sistema si compone di tre parti: un collare attivo, un’unità di controllo e un guscio protettivo. Il collare attivo, principale interfaccia termica col paziente, è un dispositivo indossabile, dove è situato il primo stadio degli elementi termicamente attivi e una rete di sensori per monitorare e regolare il processo di gestione della temperatura. L’unità di controllo, secondo stadio di raffreddamento, è collegata mediante un connettore al collare: qui alloggia l’interfaccia utente e l’elettronica di controllo. Il guscio protettivo monouso è un involucro che viene cambiato di paziente in paziente per prevenire la contaminazione.

Novità e vantaggi rispetto ad oggi

Chiaramente ci sono delle novità rispetto ai dispositivi attualmente a disposizione: “Neuron Guard – spiega Giuliani – combina alcune caratteristiche vantaggiose: è regolabile come i sistemi che agiscono su tutto il corpo, può funzionare per lungo tempo, è mirato e portabile”.

In particolare, la sua portabilità consentirebbe un’azione tempestiva e ne permette l’uso anche fuori dagli ospedali, nell’emergenza territoriale. Un’azione precoce garantisce migliori risultati clinici. Fondamentale per poter regolare la temperatura del paziente già sul luogo dell’evento e durante il trasporto.

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