Un accidente cardiaco o un ictus e la paura della disabilità post evento. Una condizione che si può evitare utilizzando un sistema, Neuron Guard, che scambia calore col corpo del paziente mediante i grandi vasi del collo.
Come funziona
Il sistema Neuron Guard scambia calore col corpo del paziente mediante i grandi vasi del collo. Il collo infatti è attraversato da circa il 20% del sangue che il cuore pompa ogni minuto, quindi un’azione mirata e sufficientemente intensa può significativamente incidere sul bilancio termico del cervello e più in generale dell’intero organismo. Può essere usato in situazioni di emergenza, dopo un arresto cardiaco o in sala operatoria o terapia intensiva per regolare attivamente la temperatura corporea e cerebrale del paziente.
In questi contesti diventa molto importante mantenere la temperatura del paziente stabile, raffreddando o riscaldando il soggetto. Per esempio, dopo un arresto cardiaco, quando la persona non è cosciente, è indicato mantenere una temperatura lievemente inferiore alla norma (da 36 a 34 gradi) ed evitare che si sviluppi febbre per un periodo di almeno 24 ore perché tale provvedimento migliora in modo significativo l’outcome neurologico, riducendo così l’eventualità di una disabilità permanente. E i danni al cervello.
Come si compone il sistema
Il sistema si compone di tre parti: un collare attivo, un’unità di controllo e un guscio protettivo. Il collare attivo, principale interfaccia termica col paziente, è un dispositivo indossabile, dove è situato il primo stadio degli elementi termicamente attivi e una rete di sensori per monitorare e regolare il processo di gestione della temperatura. L’unità di controllo, secondo stadio di raffreddamento, è collegata mediante un connettore al collare: qui alloggia l’interfaccia utente e l’elettronica di controllo. Il guscio protettivo monouso è un involucro che viene cambiato di paziente in paziente per prevenire la contaminazione.
Novità e vantaggi rispetto ad oggi
Chiaramente ci sono delle novità rispetto ai dispositivi attualmente a disposizione: “Neuron Guard – spiega Giuliani – combina alcune caratteristiche vantaggiose: è regolabile come i sistemi che agiscono su tutto il corpo, può funzionare per lungo tempo, è mirato e portabile”.
In particolare, la sua portabilità consentirebbe un’azione tempestiva e ne permette l’uso anche fuori dagli ospedali, nell’emergenza territoriale. Un’azione precoce garantisce migliori risultati clinici. Fondamentale per poter regolare la temperatura del paziente già sul luogo dell’evento e durante il trasporto.
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