Questa è la storia di un ragazzo fuori dal comune, che ha vissuto una vita fuori dal comune, passando dall’indigenza e il pericolo fino a diventare CEO di una società da 700 milioni di dollari.
Delane Parnell è originario di Detroit, la città dove è nato e nella quale poteva essere addirittura ammazzato. Parnell viveva a pochi passi dalla Seven Mile Road di Detroit, in uno dei quartieri più pericolosi della città, dove bande di persone scorrazzano per le strade con armi alla mano e la scuola superiore locale da lui frequentata era equipaggiata con metal detector. Suo padre fu assassinato pochi mesi prima della sua nascita, quindi non l’ha mai conosciuto e il padre di suo fratello morì per un’anemia falciforme. I primi anni della sua vita sono stati quindi molto turbolenti: “La maggior parte degli amici con cui sono cresciuto sono morti o sono in prigione. Non sono cresciuto in un ambiente familiare ideale”.
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Un afroamericano alla guida dei giochi digitali
Ecco perché la sua storia appare tanto sorprendente agli occhi del mondo. Molti avranno pensato che il ragazzo avesse almeno qualche conoscenza informatica e questo l’avrebbe aiutato a farsi strada nella vita. Ma a tal proposito ha dichiarato: “Non sono cresciuto su internet, né sulla programmazione, perché non avevo internet”.
Che sia invece diventato un venticinquenne a capo di PlayVS rappresenta il fatto che abbia firmato una delle più importanti operazioni nella storia del gioco digitale. Il prossimo autunno, negli Usa, i videogiochi diventeranno uno sport ufficialmente riconosciuto e sancito dalla National Federation of State High School Associations (NFHS), l’organizzazione che detta le regole per gli sport e le attività delle scuole superiori. Quando il concorso sarà pronto, Parnell PlayVS sarà la società che fornirà l’infrastruttura online: una piattaforma che sarà in grado di effettuare competizioni, statistiche di compilazione e partite di streaming per tutti i partecipanti.
La Startup di eSports PlaysVS
La startup che Delane è riuscito a creare si trova sul punto di annunciare un finanziamento da record: Peter Pham, un investitore in PlayVS e co-fondatore dell’incubatore di startup Science, afferma che, quando ciò succederà, sarà la più grande serie A avviata da un fondatore afroamericano nella storia di Internet.
C’è però un inizio alquanto significativo, che ha cambiato la vita del ragazzo: all’età di13 anni, Parnell si trasferì con sua madre, e lei lo aiutò a trovare un lavoro in un negozio di cellulari, il MetroPCS a Detroit. Ha iniziato a lavorare pulendo i pavimenti e contando gli inventari. Poi il suo capo gli ha insegnato come vendere i telefoni, e quel momento ha decretato la svolta: ”All’epoca non lo sapevo, ma quell’esperienza commerciale è diventata la spina dorsale della mia vita”, ha dichiarato Parnell, che ha visto in quel lavoro un’opportunità per cambiare vita.
Parnell infatti amava lavorare in quel negozio, tanto che ha trascorso più di 40 ore durante l’anno scolastico dietro il bancone, spesso facendo i compiti proprio al negozio. Nei fine settimana e durante le vacanze, lavorava costantemente, senza mai un giorno libero: “Se non andavo al lavoro e non mi tenevo occupato dopo la scuola, l’unica alternativa era tornare nel mio quartiere ed entrare in una banda. Ma io non volevo quella vita”.
Nel giro di pochi anni, riuscì a risparmiare abbastanza soldi da comprare un negozio di telefoni cellulari. Presto ne comprò un altro e poi un altro, fino a possederne tre nella zona di Detroit già all’età di 17 anni. Parnell si è dimostrato anche generoso: grazie alle entrate di quei negozi aiutò un amico di famiglia a lanciare una società di noleggio auto, che oggi vanta 16 sedi in tutto il Michigan.
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La motivazione, base del suo successo
“Per tutto il tempo avevo solo una domanda in testa: come posso diventare il più ricco possibile per far uscire tutta la mia famiglia da questa situazione?“
Da lì è partita la sua carriera, facendo esperienza tra posti di lavoro nel settore tecnologico e alcune società di venture capital. La sua credibilità crebbe rapidamente, così come le sue relazioni interpersonali, tanto che si fece affiancare da mentori del calibro di Amanda Lewan e David Anderson, co-fondatori di Bamboo, uno dei più grandi spazi di co-working di Detroit.
Successivamente ha avuto poi la lungimiranza per applicarsi alla crescita di una società che puntava sugli esporta (i videogiochi giocati su internet da giocatori di tutto il mondo).
Ed ecco che ha saputo trovare potenziali investitori di idee di business proprio nel settore dei giochi, concretizzando il progetto di una piattaforma eSports per i liceali.
La startup creata da Parnell vanta attualmente circa 15 dipendenti, ma il numero potrebbe crescere fino a 35 entro la fine dell’anno. Motivato dalla speranza che il suo successo possa aiutare ogni membro sulla sua famiglia, i risultati della PlayVS puntano al massimo.
“Questo è il mio primo round: ho creato la più grande serie A in internet consumer di qualsiasi afro-americano, e so di dover lavorare sodo. Lo devo ai miei sostenitori, ai miei investitori, alla mia famiglia, lo devo ai milioni di altri bambini neri che hanno bisogno di vedere qualcuno come me sapere che potrebbero anche farlo anche loro”.