L’operaio, il ciclista, il nuotatore, il portiere di calcio e un’amicizia nata da quando erano dei bambini. Sono cresciuti insieme i ragazzi morti nello schianto dell’altra notte vivevano nei paesini vicini alla statale 13 Pontebbana che unisce Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Il sindaco di Caneva Dino Salatin, racconta in lacrime: «La stessa scena, devastante, vissuta da tutte e quattro le famiglie. Già al mattino presto, delle pattuglie della Stradale che hanno comunicato la tragedia ai genitori. Penso al dolore di questi padri e di queste madri, ma penso anche alla pena vissuta dagli agenti prima di suonare il campanello».
Il sindaco è andato a trovare la mamma di Marco Da Re, «provata anni fa dalla perdita del marito, stroncato da un male incurabile». Lorenza ha parlato di «un figlio senza grilli per la testa, un ragazzo serio» che sapeva ciò che voleva: allo studio aveva preferito il lavoro. E dopo due anni trascorsi sui banchi di un istituto professionale a Vittorio Veneto aveva cercato un impiego.
Ad Orsago, in una casa vicino alla piazzetta centrale, vive la famiglia di Daniele Ortolan, diciottenne tesserato per una società di nuoto, la «Nottoli». È la presidente Ambra Polesel che al Quotidiano del Piave-Qdpnews.it, descrive, affranta, «un atleta agonista di alto livello che adesso, studi permettendo, lavorava in piscina come istruttore e assistente ai bagnanti».
E poi Xhuliano Kellici, il diciottenne di origini kosovare che viveva a Cordignano. «Ho giocato con lui a pallone proprio nell’Orsago, tra gli Allievi. Era un portiere fortissimo — è il racconto di Mohamed — sempre titolare. Poi ci siamo persi di vista perché entrambi abbiamo cambiato squadra. Mesi fa ci siamo incrociati per caso: mi aveva detto che aveva lasciato il calcio ma che pensava di ricominciare…».
Sempre a Cordignano viveva con la madre Federica, il papà Ivano e il fratellino Giulio il ciclista Daniele De Re, studente all’itis Kennedy di Pordenone. «Era un buon pistard, aveva vinto diverse gare tra Esordienti e Allievi» è il ricordo di Ivano Pessotto, team manager del «Bosco Orsago», la squadra con cui a lungo era stato tesserato Daniele e che di recente aveva lasciato per lo Spercenigo, sempre da queste parti. Davanti alla casa del giovane sostano alcuni giornalisti. Mamma Federica ogni tanto si affaccia e trova la forza per un appello: «Ragazzi, state attenti quando state al volante: siate prudenti».