La chiamano “la bestia”. Un’espressione forte ma che rende bene l’idea dei connotati mostruosi con cui viene dipinta la macchina di comunicazione di Matteo Salvini, quella che il leader leghista si è portato dietro ora che siede al Viminale e che, a partire dalla gestione social, lo ha trasformato negli ultimi mesi nell’uomo più discusso, chiacchierato e soprattutto votato del Paese. Il vertice, Luca Morisi. La sua spalla Andrea Paganella. E i ragazzi che curano l’immagine virtuale del Capitano.
Morisi e Paganella percepiscono una doppia retribuzione, sia per il lavoro al ministero sia per quello in rete. E d’altronde la fusione effettuata da Salvini è proprio questa: una dimensione spazio-temporale in cui il numero uno del Carroccio è allo stesso tempo parte delle istituzioni e agguerrito concorrente in una campagna elettorale che non si è mai conclusa, nonostante il voto del 4 marzo e la nascita dell’esecutivo Conte. Con sé, il Capitano ha voluto anche i giovani
Daniele Bertana, Fabio Visconti, Andrea Zanelli e Leonardo Foa, tutti under 30.Molti di loro hanno iniziato a collaborare con il mondo leghista appena finito il liceo. A capo, rivela il Corriere della Sera, Salvini ha scelto il giornalista di Libero Matteo Pandini, che ha firmato anche l’autobiografia di Matteo e che ora è alla guida della propaganda verde. A completare il quadro l’articolista Gianandrea Gaiani, esperto di Difesa, due giornalisti che al Viminale si trovano da più legislature, C
ristina Pascale e Giuseppe Benevento, e lo storico deputato leghista Luigi Carlo Maria Peruzzotti. Di recente alla squadra si è aggiunto Alessandro Amadori, sondaggista dell’Istituto Piepoli.Nomi che sono i responsabili della strategia comunicativa di Salvini e dietro i quali molti individuano il vero segreto del successo del Capitano, riuscito a trasformare in pochi anni la Lega da partito radicato territorialmente solo al nord Italia in vera e propria macchina da guerra, in costante ascesa nei sondaggi.
Pronti a staccare la spina: Cinque Stelle sempre più all’angolo, il piano (clamoroso) per affondare Salvini e tornare alle urne