Batteri nei contenitori per la consegna a domicilio. L’inquietante inchiesta del Gambero Rosso pubblicata oggi, intitolata: “Batteri a domicilio”. Il Gambero Rosso ha commissionato al laboratorio SiLa di Roma l’analisi di uno dei contenitori cubici utilizzati dai rider per le consegne a domicilio. Il risultato ottenuto dagli esperti in igiene e alimenti è allarmante. Più di 200 colonie di batteri nel fondo e sulle pareti del box utilizzato da Glovo, una delle principali aziende di consegna di cibo a domicilio.
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Colonie di batteri nei contenitori per la consegna a domicilio
L’analisi del Gambero Rosso: almeno 200 colonie di batteri nei contenitori per la consegna a domicilio. Nonostante il contenitore sembrasse pulito a occhio e olfatto, la presenza di tali batteri solleva serie preoccupazioni per la sicurezza alimentare e l’igiene dei contenitori utilizzati durante il trasporto del cibo. Le norme vigenti stabiliscono che tutti gli operatori, inclusi i rider, debbano seguire corsi di formazione sull’igiene e la sicurezza degli alimenti. A causa della mancanza di controlli, le aziende che operano nel settore del food delivery sono carenti nella formazione del personale, non rispettando le norme nazionali ed europee.
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L’inchiesta evidenzia che, per quanto riguarda Glovo, il corso di formazione si basa su video, slide e una lezione collettiva di un’ora. Nonostante il contratto dei rider con l’azienda raccomandi di mantenere i contenitori puliti e di dedicarsi alla pulizia quotidiana del sacchetto con sapone e disinfettante, spesso i rider, con budget limitati, si concentrano su altre questioni, poiché la spesa per i detersivi ricade su di loro.
L’allarme sull’igiene della filiera di consegne a domicilio
La questione della sicurezza alimentare nei servizi di delivery è stata oggetto di attenzione anche da parte della procura di Torino nel 2019. Gli ispettori della Asl hanno controllato numerosi rider su richiesta del pm specializzato in reati alimentari. Sono state riscontrate confezioni di cibo non sigillate e a rischio di contaminazione da virus, batteri e allergeni, particolarmente pericolosi per le persone con gravi forme di allergia.
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Gli studi condotti dall’Università di Torino hanno evidenziato i punti critici legati alla pulizia e all’igiene dei contenitori, come un’imballaggio mal eseguito, la contaminazione degli alimenti all’interno del box termico e il trasporto degli alimenti a temperature non conformi o in condizioni igienico-sanitarie insufficienti. I rider hanno ammesso di dedicarsi alla pulizia dei contenitori mediamente una volta alla settimana e di aver ricevuto corsi sommari da parte delle aziende, spesso tramite video o slide inviati per posta. Inoltre, molti hanno incontrato difficoltà nel comprendere la lingua.
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