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Cibo taroccato, all’estero 1 turista italiano su 2 si imbatte in prodotti fake

È scandalo: secondo un’indagine condotta da Coldiretti, almeno un turista italiano su due che viaggia all’estero si è ritrovato a tavola prodotti tricolori taroccati, fatti con ingredienti e procedure che nulla hanno a che fare con la nostra amata cucina italiana. Un vero e proprio scandalo per chi, lontano da casa, cerca di ritrovare quei sapori autentici che solo l’Italia sa offrire.

Dall’olio ‘pompeiano’ al vino Chianti Sangiovese prodotto in California, le imitazioni non risparmiano neppure i nostri simboli enogastronomici più sacri. Ma il colmo si raggiunge con il famigerato parmesan, un surrogato del nostro pregiatissimo Parmigiano Reggiano, che rappresenta uno dei simboli per eccellenza dei fake culinari. È proprio negli Usa che si registra il maggior numero di questi scempi, piazzandosi in cima alla classifica dei maggiori taroccatori.

Un vero e proprio tradimento per i palati raffinati e una sfida per chi, all’estero, cerca di promuovere e difendere l’autenticità dei prodotti italiani. Il fenomeno è dilagante e preoccupante, mettendo in pericolo non solo l’immagine del nostro Paese ma anche l’economia delle aziende italiane che con impegno e passione lavorano per offrire il meglio delle nostre tradizioni culinarie.

La Coldiretti lancia l’allarme e invita tutti i connazionali a fare attenzione quando si trovano a scegliere un piatto italiano all’estero. La battaglia contro le contraffazioni è dura, ma l’amore per la vera cucina italiana non deve mai cedere il passo a questi inganni. Difendiamo il nostro patrimonio gastronomico, perché l’Italia merita di essere rappresentata solo dai suoi veri e inimitabili sapori.

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