Mi sa che la Cina non ha imparato molto dalla pandemia di coronavirus. Neanche il tempo di riporre le mascherine e i guanti che hanno riaperto i mercatini dell’orrore, quelli in cui si vendono gli animali , vivi e morti. Da Guilin, località nel sud ovest del Paese, fino a Dongguan, più a sud, la merce in vendita continua ad abbaiare e non solo. Sì, perché come vi fosse stato un balzo temporale all’indietro di un paio di mesi, cani e gatti, scorpioni e serpenti, i famigerati pipistrelli e chissà cos’altro, come documentato da alcuni corrispondenti del Daily Mail, sono tornati ad occupare le solite gabbie strette e arrugginite che forse, durante le scorse settimane di emergenza sanitaria, non hanno mai lasciato.
Sembra quasi uno scherzo di cattivo gusto, invece purtroppo è tutto vero. Gli animali vivi sono di nuovo in vendita nei mercati alimentari cinesi che sono stati riaperti dopo che il Paese ha dichiarato vittoria al coronavirus (?). Girando per le bancarelle, si vedono nuovamente gabbie piene di cani e gatti stipati e in attesa di macellazione, che viene effettuata all’aperto senza alcuna norma igienica. Non è un brutto incubo ma una triste realtà che a prescindere dall’orrore che può provocare in ognuno di noi, è stata la fonte da cui si è scatenato il Covid-19 che sta mettendo in ginocchio il mondo.
Come riporta Il Giornale, la Cina aveva ordinato la chiusura dei suoi “mercati bagnati”, (chiamati in questo modo per il sangue degli animali macellati che spesso viene bevuto come prelibatezza, che scorre a fiumi per le strade dei mercati attirando insetti di ogni genere, e creando situazioni igieniche facilmente immaginabili, ndr), a gennaio dopo che erano emerse prove inequivocabili che il coronavirus era stato trasmesso agli esseri umani tramite pipistrelli e altri animali vivi venduti nei mercati. Ora che la Cina afferma di aver fermato il virus, i mercati hanno ripreso gli affari come al solito, incuranti del pericolo che questo può portare.
“I mercati sono tornati a funzionare esattamente come prima del coronavirus”, ha detto un corrispondente del Daily Mail che ha girato per i mercati che hanno riaperto a Dongguan. “L’unica differenza è che le guardie di sicurezza cercano di impedire a chiunque di scattare foto, forse per evitare di far uscire la notizia, cosa che non sarebbe mai successa prima del virus, visto che il mercato veniva considerato ‘caratteristico’”.
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