Il teatro e il cinema italiano in lutto per la morte di Mario Valdemarin, un’icona dell’arte scenica e un volto noto dei film in costume dell’epoca d’oro di Cinecittà. Valdemarin, nato a Romans d’Isonzo (Gorizia) il 30 dicembre 1926, è scomparso all’età di 97 anni presso l’ospedale Umberto I di Roma.
La sua carriera inizia nei primi anni ’50 come interprete di fotoromanzi, guadagnando popolarità nel 1957 come campione nella trasmissione televisiva di Mike Bongiorno “Lascia o raddoppia?”, dove si presentò come esperto di film western.
Valdemarin, cresciuto sotto la guida del maestro Giorgio Strehler, è stato un membro della Compagnia dei Giovani di Strehler, esordendo al cinema con un ruolo in “Nata di marzo” (1958) di Antonio Pietrangeli. Ha poi recitato in circa quaranta film fino agli anni ’70, tra cui “La grande guerra” (1959) di Mario Monicelli, e “Ercole alla conquista di Atlantide” (1961) di Vittorio Cottafavi.
Oltre al cinema, Valdemarin è stato un interprete di spicco in storici sceneggiati in bianco e nero della Rai come “Il Leone di San Marco” (1969) e “Anna Karenina” (1974). Dotato di una presenza scenica carismatica e di un indiscutibile talento, la sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo artistico italiano.