Ritorno in tv col botto quello di Paolo Cirino Pomicino. L’ex esponente della Democrazia Cristiana, fedelissimo di Giulio Andreotti, è collegato con lo studio di Piazzapulita nella serata del 27 gennaio. Ma la discussione sul ruolo che Mario Draghi dovrebbe essere chiamato a ricoprire, se premier o al Quirinale, fa letteralmente infuriare Cirino Pomicino che accusa Formigli di dire “sciocchezze”.
“Uno spettacolo abbastanza indecoroso”. Così Corrado Formigli commenta in diretta la notizia, appena data dal governatore della Liguria Giovanni Toti, che il centrodestra voterà un suo candidato di bandiera nella quarta votazione per il Quirinale. Probabilmente Maria Elisabetta Casellati o Carlo Nordio. L’imprenditore Francesco Micheli, ospite nello studio di Piazzapulita, commenta quanto sta accadendo e dice la sua sulle ragioni profonde della crisi economica che rischia di travolgere anche l’Italia. “Viviamo una grande crisi della classe dirigente che poi si ripercuote su quella politica”, sostiene l’imprenditore.
“Ci vuole un manovratore al volante, e io penso che Draghi sia il migliore. – puntualizza Micheli – Oggi, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia ha una posizione di credibilità. Con Draghi che tiene in mano freno e acceleratore e con l’esperienza che ha. Oggi veramente è l’unico candidato, io non vedo altri nomi, ma dal Quirinale non (riuscirebbe a prendere le stesse decisioni, ndr). Formigli gli fa notare che Draghi avrebbe l’opportunità di scegliere tra “due poltrone”: quella del Quirinale e quella di Palazzo Chigi.
“Abbia pazienza. Ma non dica sciocchezze. – sbotta però Cirino Pomicino – Ci sono due poltrone di cosa? Alla riunione dei capi di Stato e di governo in Europa va il presidente del Consiglio. E anche al G20. Non va il presidente della Repubblica che può consigliare e fare delle operazioni di moral suasion. Ma chi fa le politiche è il capo del governo e la sua maggioranza. Ma volete fare disinformazione? – accusa Formigli che intanto lo interrompe facendolo irritare ulteriormente – Mi avete invitato, mi volete far parlare o no? Mi avete chiamato nove anni fa quando è morto Giulio Andreotti. Se mi date qualche minuto bene, sennò amici come prima. Draghi rappresenta l’élite finanziaria. Lo apprezzo talmente che non voglio metterlo imbalsamato alla presidenza della Repubblica. Nel 2023 deve fare la scelta di entrare in Parlamento ed essere una carta vincente”, conclude Cirino Pomicino.
Potrebbe interessarti anche: Quirinale, Formigli boccia Berlusconi: “Usò i suoi poteri per i propri interessi”