C’è un grande assente nella manovra che il governo sta varando tra mille tensioni in questi giorni e sulla quale si stanno pericolosamente incrinando i rapporti tra Lega e Cinque Stelle. Si tratta del lavoro, un passaggio chiave trascurato dall’esecutivo pentastellato, che evidentemente non lo considera una priorità. L’attacco a Salvini e Di Maio arriva da Annamaria Furlan, leader della Cisl che ha scelto le pagine de Il Sole 24 Ore per criticare i due vicepremier: “Non si punta alla crescita, manca quella svolta che auspichiamo da tempo, per dare una spinta agli investimenti”. Lunedì presenteremo un documento unitario che contiene una vera e propria ‘contro manovra’. Va cambiata l’impostazione”.
combattere l’evasione. Il governo fa in tempo a cambiare, ad approvare una manovra a favore del lavoro. Ci sono
segnali che destano grande preoccupazione, come lo spread che è volato, avvicinandosi giovedì a quota 400 che
è la soglia di pericolo. O la lettera della Ue che fa presagire una bocciatura, e segnala un isolamento in Europa. Serve una svolta politica”.Resta la preoccupazione per il poco sostegno all’innovazione e alla ricerca. Per una linea troppo poco decisa sul fronte delle infrastrutture, Tav e Tap su tutte, rese ancora meno chiare dalle ultime uscite del ministro Toninelli. Su un reddito di cittadinanza ancora molto fumoso e che si spera finisca per concretizzarsi “come misura di accompagnamento al lavoro”. “Ma se non si punta sulle filosofie della crescita, come si farà a offrire posti di lavoro a chi si rivolge ai centri per l’impiego? Per creare occupazione bisogna crescere.