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Cisterna di Latina: Sodano ha mentito, Renéè poteva salvarsi

Cisterna Latina Sodano mentito

Nuovi dettagli agghiaccianti emergono dal fascicolo redatto dalla polizia scientifica sull’atroce omicidio avvenuto a Cisterna di Latina, che ha visto protagonista Christian Sodano come autore di un duplice femminicidio. L’uomo, un finanziere, ha confessato di aver sparato un secondo colpo di pistola a Renée Amato, mentre la giovane era già a terra, agonizzante, con l’intento di “non farla soffrire”.
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Sodano, l’aggressione devastante alle tre donne

Il rapporto della polizia scientifica ha rivelato che Renée Amato, la giovane vittima, aveva tentato disperatamente di salvarsi cercando di scappare. Tuttavia, secondo quanto emerso dall’analisi dei dettagli del delitto, la 19enne non era morta immediatamente dopo il primo colpo di pistola, come inizialmente ipotizzato.

Il tragico evento ha avuto inizio con l’omicidio di Nicoletta Zomparelli, la madre di Desyrèe, la fidanzata di Sodano con cui stava avendo dei contrasti. La donna ha cercato di difendersi dall’aggressore, ma i suoi sforzi sono stati vani, e ha perso la vita.

La fine atroce di Renéè: uccisa in due tempi

Successivamente, Sodano ha preso di mira la figlia 19enne, Renée Amato, che si trovava a sua volta nella villetta di via Monti Lepini nel quartiere San Valentino. Secondo la versione fornita dall’assassino, il secondo colpo di pistola è stato esploso con l’intenzione di porre fine alle sofferenze della giovane.

Tuttavia, l’analisi accurata del luogo del delitto ha svelato una verità sconvolgente: Renée stava cercando disperatamente di alzarsi, forse in posizione semi eretta o in ginocchio, nel tentativo di fuggire e mettersi in salvo.

Questo nuovo dettaglio getta una luce ancora più cupa sull’omicidio, sottolineando la crudeltà e l’assenza di compassione dell’aggressore nei confronti della giovane vittima. L’orrore di questa tragedia continua a suscitare sgomento e rabbia nella comunità locale e oltre, mentre le autorità si impegnano per portare giustizia per le vite spezzate e cercare di prevenire futuri atti di violenza.