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Città più pericolose d’Italia, ecco la classifica. Le giunte “sotto accusa”: ai primi posti Milano, Roma e Rimini

Mentre si avvicinano le Elezioni Europee, sembra sempre più chiaro quali saranno i cavalli di battaglia dei partiti. Mentre il centrosinistra sembra puntare soprattutto sulla Green Economy e sui diritti delle minoranze, il centrodestra si concentra su sicurezza e occupazione. Mentre sul piano economico una parte accusa la Meloni e il suo Governo di non avere fatto abbastanza, l’altra rivendica i risultati ottenuti e mette nel mirino l’Unione Europea e le sue regole. C’è un dato, però, che grazie all’indice del crimine – cioè la classifica delle città italiane più pericolose – si presta meno a discussioni e a interpretazioni. A realizzare questa ricerca è stato il Sole 24 Ore, e il risultato appare abbastanza chiaro e poco lusinghiero per le Giunte di sinistra. (continua dopo la foto)

Ai primi tre posti nell’indice di criminalità ci sono infatti Milano, Roma e Rimini. Tutte e tre città amministrate dal Pd e dal centrosinistra. E al quarto e quinto posto si trovano Bologna e Firenze, che sono considerate le metropoli simbolo dei progressisti. Fra le città più insicure anche Bologna, Imperia e Livorno. Ma a impressionare maggiormente è la situazione milanese. Sotto la guida di Giuseppe Sala, Milano si è trasformata nella città più pericolosa d’Italia. Nel capoluogo lombardo, nel 2022, sono stati registrati 6.991 reati ogni 100.000 abitanti. Dato altissimo che nel 2023 è cresciuto di un ulteriore 3,5%. Va ricordato anche che per stilare la graduatoria gli analisti prendono in considerazione soprattutto reati come omicidi, atti di violenza, violenze sessuali, furti e rapine. (continua dopo la foto)

Secondo il report del Sole 24 Ore, poi, al centro della discussione c’è anche il tema dell’integrazione. Perché a quanto pare la maggioranza dei casi segnalati sono legati all’immigrazione irregolare. Ed è abbastanza evidente, soprattutto per chi vive nelle grandi città, la tendenza a un degrado sempre più marcato. Che, però, non sembra essere in cima ai pensieri delle amministrazioni del centrosinistra e nemmeno del Pd. Basti pensare che nel programma per le Europee del partito di Elly Schlein i termini che tornano più volte sono “Europa” (91 volte), “Diritti” (51), “Sociale” (50), “Pace” (37) “Lavoro” (31). Anche se sono elezioni continentali, risalta l’assenza di tematiche come sicurezza e immigrazione. E intanto le città diventano sempre più pericolose.

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