L’ambasciata statunitense a Mosca ha diramato un’allerta per i cittadini americani che si trovano in Russia. “A causa delle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, si avvisano gli statunitensi di lasciare il Paese e di evitare di raggiungerlo”. Il rischio riguarda la possibilità di arresti da parte della polizia e di attacchi terroristici e anche di limitazione dei trasporti aerei da e per Mosca. La situazione è di massimo allarme.
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Cittadini Usa via dalla Russia, l’allarme dell’ambasciata
Il comunicato diramato dall’ambasciata di Washington a Mosca ha un tono fortemente critico. “Non recarsi in Russia a causa delle conseguenze imprevedibili dell’invasione russa dell’Ucraina. I cittadini statunitensi che vivono o si trovano in Russia devono lasciare immediatamente il Paese”. In particolare, sono a rischio i cittadini Lgbtqia+, ma tutti gli americani in questo momento sono considerati persone non gradite.
”I cittadini americani potrebbero essere arrestati da funzionari della sicurezza del governo russo’‘, prosegue la nota. Nei loro confronti potrebbe essere ”applicata in modo arbitrario la legge locale”. La sede diplomatica avverte di una possibile ”limitazione dei voli in entrata e in uscita dalla Russia” e avverte di una possibile ”capacità limitata dell’ambasciata di assistere i cittadini statunitensi in Russia”.
Cittadini Usa a rischio terrorismo, l’allarme dell’ambasciata
Nella nota diffusa dall’ambasciata americana si denuncia anche il rischio ‘‘terrorismo” per cui occorre ”esercitare maggiore cautela a causa del rischio di detenzioni illecite’‘. In particolare, “gruppi terroristici transnazionali e locali, singoli individui ispirati dall’ideologia estremista continuano a pianificare possibili attacchi in Russia”. “I terroristi possono attaccare con poco o nessun preavviso, prendendo di mira località turistiche, snodi e sistemi di trasporto, mercati o centri commerciali, strutture governative locali, hotel, club, ristoranti, luoghi di culto, parchi, grandi eventi sportivi e culturali, istituzioni scolastiche, aeroporti e altre aree pubbliche”.
“I viaggi nel Caucaso settentrionale (compresa la Cecenia e il monte Elbrus) sono vietati ai dipendenti governativi statunitensi e fortemente sconsigliati ai cittadini statunitensi”. Conclude la nota: “L‘ambasciata degli Stati Uniti a Kiev continua a fornire servizi consolari ai cittadini statunitensi in Crimea e in altre quattro province ucraine (oblast) parzialmente occupate dalla Russia – Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhya – anche se il conflitto in corso limita fortemente la capacità dell’ambasciata di fornire servizi in queste aree”.
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