George Clooney contro il sultano del Brunei. No, non è il titolo di un film con protagonista il divo di Hollywood che negli anni ha fatto innamorare milioni di donne, ma il guanto di sfida lanciata dalla star dopo l’integrazione nel codice penale del Paese nell’isola del Borneo della pena di morte per persone omosessuali e adultere. Una notizia che ha spinto l’attore a lanciare una singolare forma di protesta: “Boicottiamo gli alberghi di lusso che fanno capo a Hassanal Bokiah”.
La campagna è stata lanciata attraverso le pagine del magazine online Deadline Hollywood, dove l’attore ha ricordato come il sultano sia proprietario della Brunei Investment Agency e anche di hotel “a dir poco spettacolari”. “
Ogni volta che noi soggiorniamo in questi hotel mettiamo soldi in tasca a uomini che hanno scelto di lapidare a morte la propria gente per il fatto di essere gay o accusati di adulterio – ha scritto il premio Oscar 57enne – Vogliamo davvero contribuire a pagare per queste violazioni dei diritti umani?”.Clooney ha poi osservato: “Ho imparato negli anni che non si riesce a influenzare questi regimi assassini ma che si possono influenzare le banche, i finanziatori e le istituzioni che fanno affari con loro e che preferiscono girarsi dall’altra parte”.
Dopo il monito “sta a ciascuno di noi quanto vogliamo fare”, l’attore ha infine fornito l’elenco degli hotel da boicottare: The Dorchester (Londra), 45 Park Lane (Londra), Coworth Park (Londra),The Beverly Hills Hotel (Beverly Hills), Hotel Bel-Air (Los Angeles), Le Meurice (Parigi), Hotel Plaza Athenee (Parigi), Hotel Eden (Roma), Hotel Principe di Savoia (Milano).
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