Il primo protocollo di disintossicazione dalla Spike proposto dal cardiologo Peter McCullough fa intravvedere una soluzione per eliminare la proteina spike dal corpo e liberarsi dal vaccino. Non è confortante saperlo, ma non ci stupiscono le parole di Peter McCullough, uno dei cardiologi più qualificati al mondo e che vanta un lunghissimo curriculum, su cui torneremo. Il luminare statunitense non ha remore nel dichiarare: “I vaccini Covid-19 sono stati il più grande esperimento umano mai fatto nella storia”, altresì aggiungendo che “hanno lasciato circa il 15% di coloro che li hanno presi con una qualche forma di problema medico”. Così ha detto durante il ReAwaken America Tour a Las Vegas, un evento paragonabile all’International Covid Summit che, in Belgio, ha visto la presenza degli italiani Frajese e Stramezzi. Ecco perché il primo protocollo, da lui elaborato, per espellere la famigerata proteina Spike dall’organismo di un soggetto vaccinato, pubblicato su una rivista scientifica tra le più prestigiose, il Journal of American Physicians and Surgeons, assume grande valenza. In moltissimi tra coloro che si sono vaccinati contro il Covid hanno ancora in circolo, nel proprio organismo, la proteina Spike: “È nelle loro cellule e nei loro tessuti“, ha spiegato ancora McCullough.
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La proteina Spike “non è naturale”
La Spike si trova naturalmente nel virus Covid-19, indipendentemente dalla variante, ma viene anche prodotta nel corpo quando si riceve il vaccino contro il Covid-19 e la bufala che rimanga nel deltoide a seguito della vaccinazione (quella sì una fake-news, anche se i “Fact checkers indipendenti” non se ne sono accorti) è stata smentita, tra i primi, anche dallo stesso professor Frajese. Fortunatamente, Peter McCullough ha redatto il suo protocollo. “Il corpo umano non sembra avere enzimi in grado di abbattere questa proteina – ancora McCullough – ed eliminarla”. Semplicemente perché tale proteina “non è naturale”. Anzi, e queste sono dichiarazioni importanti: “È stata progettata in un laboratorio di biosicurezza cinese utilizzando progetti provenienti da ricercatori statunitensi completamente finanziati e supportati dal National Institutes of Health e dal National Allergy Immunology branch gestito dal Dr. Anthony Fauci“. Sempre la Spike sarebbe la causa, entrando in circolo nel sangue, di problemi cardiaci quali le sempre più frequenti miocarditi e dei “malori improvvisi” di cui tristemente scriviamo con preoccupante cadenza, come lo stesso cardiologo aveva già detto e come abbiamo riportato: può causare infiammazione e coagulazione in qualsiasi tessuto in cui si accumuli. E, dunque, come liberarsi della Spike ed espellerla dal nostro organismo, definitivamente? Premesso che, nonostante un investimento di un miliardo di dollari nella ricerca sul Covid da parte dell’amministrazione Biden, non un solo dollaro di finanziamenti è stato diretto alla ricerca sui danni da vaccino, è il dottor McCullough che apre la strada alla scoperta di trattamenti e gestione ottimali per gli effetti avversi. (Continua a leggere dopo la foto)
Come disintossicarsi dal vaccino
Il protocollo di disintossicazione consente alle persone di affrontare in modo proattivo il problema utilizzando tre sostanze naturali: nattochinasi, bromelina e curcumina, tutti prodotti “da banco”, facilmente reperibili. Occorre, però, dapprima spiegare di cosa si tratti: la nattochinasi è un enzima derivato dalla fermentazione della soia. È stato tradizionalmente utilizzato in Giappone per i suoi presunti benefici cardiovascolari. Studi preclinici dimostrano che degrada la proteina Spike. La bromelina, invece, è un insieme di enzimi derivati da steli di ananas, approvati dalla Fda statunitense e dall’Ema (l’Agenzia europea per il farmaco) come trattamento per le ferite. Come la nattochinasi, ha anche dimostrato di accelerare l’espulsione della proteina Spike. Infine, la curcumina è il composto attivo nella curcuma, ampiamente utilizzata per le sue proprietà antinfiammatorie, utile a mitigare ulteriori danni dalla proteina Spike. Le dosi raccomandate nel protocollo del dottor McCullough vanno seguite “per almeno tre mesi”, pur precisando che coloro che hanno ricevuto iniezioni multiple potrebbero aver bisogno di prenderlo “per dodici mesi o più”: la nattochinasi si assume attraverso 2000 unità di fibrina (100 milligrammi) per via orale due volte al giorno a stomaco vuoto; circa la bromelina, ne vanno assunti 500 milligrammi per via orale una volta al giorno, sempre a digiuno; infine la curcumina si assume attraverso 500 milligrammi per via orale due volte al giorno. (Continua a leggere dopo la foto)
I primi risultati
Peter McCullough asserisce di aver osservato che le persone sperimentano sollievo da sintomi come intorpidimento, formicolio, battito cardiaco, mal di testa e perdita dei sensi sotto questo protocollo. Peter McCullough è tra i medici più importanti al mondo: lavora al Baylor University Medical Center a Dallas, in Texas, e ha pubblicato 678 lavori scientifici, con oltre 30 studi peer-reviewed sul coronavirus SARS-CoV-2. Attualmente è il Chief Scientific Officer della Wellness Company, che fornisce terapie domiciliari.