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Commissario Ue, il desiderio proibito di Salvini si chiama Giulio Tremonti

Mentre l’ennesimo vertice notturno tra i dioscuri di governo Luigi Di Maio e Matteo Salvini con il Premier Conte ha risolto poco o niente rispetto ai molti problemi che il governo dovrà affrontare (tanto che ambienti di Palazzo Chigi rivelano che a questo punto “il sentiero si fa sempre più stretto”) continua sottotraccia la ricerca del nome buono per la Commissione europea.

Nelle ultime ore, al totonomi, oltre al Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, si è aggiunto quasi a sorpresa Giulietto Tremonti, vecchia conoscenza del mondo leghista che attualmente gode della grande stima del potentissimo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

E proprio Giorgetti sarebbe un altro nome in lizza per Bruxelles, ma difficilmente il leader leghista farà il favore ai pentastellati di disfarsi del proprio braccio destro: “Salvini traccia il solco e Giorgetti lo difende” si dice tra i leghisti in transatlantico. Insomma, nelle ultime ore in via Bellerio sta prendendo quota anche il nome di Giulio Tremonti.

L’ex ministro dell’Economia di Silvio Berlusconi che è stato pure eletto come indipendente tra le fila della Lega nella scorsa legislatura. L’ex superministro piace moltissimo a Giorgetti. Quanto a Matteo Salvini, invece, è vero che lo considera troppo vicino a Umberto Bossi e a Roberto Maroni, ma nutre per lui grande stima e rispetto.

Di sicuro, però, Giulietto “è pronto”: se glielo chiedessero non direbbe di no, spiega chi lo conosce bene. D’altra parte in molti hanno notato come ha difeso, con dovizia di argomentazioni, il governo gialloverde a “casa” di Lucia Annunziata.

Aveva detto: “Occorre agire in una logica di sistema, europea, chiediamo di poter spendere i nostri soldi per gli investimenti e cosi’ spingere la crescita”. Parole che sono sembrate una vera e propria candidatura.

 

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