Le monete digitali come i rinomati Bitcoin rappresentano, per molti sostenitori, il futuro. Non avremo più bisogno di banconote o monetine per acquisire beni materiali, ma le criptovalute saranno in grado di soppiantare quel gesto consueto di aprire il portafoglio e tirar fuori la cifra di cui abbiamo bisogno.
Molti scettici, supportati dalle banche centrali che non vedono di buon occhio il successo crescente delle valute digitali, studiano soluzioni per cercare almeno una strada verso la regolamentazione e l’accessibilità.
Ma c’è chi ci crede così tanto da aver fatto un gesto, anzi due, che vuole dimostrare come le monete digitale servano per acquistare beni nella vita di tutti i giorni.
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Il primo ad aver acquistato due pizze con i Bitcoin
Finora è stato il primo: Laszlo Hanyecz, nel 2010, ha acquistato due pizze con 10mila Bitcoin. Le pizze avevano un valore reale di 30 dollari e i Bitcoin, all’epoca, non avevano ancora raggiunto i valori incredibili dell’ultimo anno. Ebbene lo scopo della sviluppatore della Florida era proprio quello di dimostrare a tutti che le monete digitali servivano per acquistare beni come il contante “fisico”.
Dopo quel primo acquisto, ne sono seguiti altri in tutto il mondo: abbigliamento, profumeria, acquisto buoni, pernottamenti…. infinite possibilità di utilizzarli nei gestori convenzionati senza alcun problema.
Ma se Laszlo Hanyecz è stato il primo a farne uso nel mondo reale, per comprare due pizze vere e non virtuali, è stato anche il primo ad inventare un nuovo progetto, volto a sperimentare una tecnologia parallela alla blockchain.
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Lightning Network è la nuova blockchain
Il progetto in questione è stato denominato Lightning Network, e avrebbe lo scopo di accelerare le transazioni, abbattendo i costi di commissione. Già perché questi ultimi sono quelli che frenano realmente la crescita esponenziale dei pagamenti in criptovalute. Non si possono acquistare beni in moneta digitali se i costi di transazione superano di gran lunga quello del prodotto da acquistare. Le commissioni sono arrivate fino a quota 55 dollari nel dicembre 2017, troppo anche per i più audaci sostenitori della criptovaluta. Per questo, in modo giusto e ovvio, non solo non ne vale la pena, ma l’acquisto rappresenta anche un deterrente per le successive transazioni.
Ridurre i costi di commissione, velocizzando il processo
Laszlo Hanyecz ha pensato proprio a questo: vuole superare il livello di compravendita virtuale per arrivare a quello in cui conviene acquistare con le criptovalute. Così, a distanza di otto anni, ha ripetuto l’esperimento, pagando di nuovo due pizze. Stavolta però gli sono costate solo 0,00649 Bitcoin, ovvero circa 60 dollari, con una esigua commissione di 10 centesimi invece dei 10 che gli sarebbero serviti alle allora tariffe di commissione.
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“Volevo dimostrare che si possono ancora comprare pizze con Bitcoin”, ha detto Laszlo Hanyecz e così ha fatto, di nuovo. “L’idea è che su Lightning Network possiamo ottenere la sicurezza di Bitcoin, ma anche trasferimenti istantanei. Non devi aspettare la conferma della blockchain”, ha spiegato lo sviluppatore.
Il meccanismo risulta complesso e molto difficile, ancora da perfezionare. Ma la strada all’acquisto di beni materiali tramite monete virtuale è, ad oggi, un po’ più corta.