Non c’è pace per Mario Cerciello Rega. Il vicebrigadiere dei carabinieri è divenuto tristemente noto, suo malgrado, per essere stato ucciso a coltellate a Roma nel luglio del 2019 da due giovani turisti americani. Cerciello, insieme ad un collega, era intervenuto in borghese in un’operazione finalizzata ad arrestare i due ragazzi che avevano rapinato e poi ricattato uno spacciatore già conosciuto dalle forze dell’ordine. Blitz finito poi in tragedia. Ora, il Tribunale di Novara ha condannato in primo grado una professoressa che aveva rivolto una frase ingiuriosa sui social all’indirizzo del carabiniere morto.
Si chiama Eliana Frontini e di mestiere fa la professoressa di storia dell’Arte presso l’istituto Pascal di Romentino, vicino Novara. La donna è stata condannata dal Tribunale ad otto mesi di reclusione (cinque in più di quelli chiesti dall’accusa) per i reati di vilipendio delle forze armate e diffamazione. La sua colpa è quella di aver postato su Facebook una frase indirizzata a Mario Cerciello Rega ritenuta offensiva ai limiti dell’illecito dai giudici.
“Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”, aveva scritto la professoressa Frontini parlando di Cerciello. Assolto invece suo marito, Norberto Breccia, che era stato accusato di favoreggiamento. Se vorrà ottenere il beneficio della sospensione condizionale della pena, la donna dovrà ora procedere entro un anno al risarcimento delle parti civili. 8mila euro dovranno essere versati alla vedova del carabiniere, Rosa Maria Esilio. Mentre altri 5mila spettano al ministero della Difesa.
Ma non solo. Perché gli atti del processo verranno inviati al ministero della Pubblica istruzione che dovrà decidere se prendere ulteriori provvedimenti nei confronti della professoressa. “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma ormai il danno era fatto”, aveva provato a scusarsi, invano, Eliana Frontini.
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