“Puoi chiamarlo come ti pare ma questo è un condono. E io, che le tasse le ho sempre pagate, oggi mi sento un fesso per aver creduto nel Movimento”. Il Consiglio dei ministri approva manovra e dl fiscale e tra le norme spunta anche la cosiddetta ‘pace fiscale’ che consentirà a quanti hanno debiti con il fisco di risanarli attraverso alcune agevolazioni. Troppo, evidentemente, per gli elettori M5S che ora – stando almeno a quanto si legge nel fiume di commenti social – gridano al “tradimento del voto” definendo il provvedimento “un vero e proprio condono, alla faccia di chi le tasse le paga”.
Qualcosa di diverso, insomma, “dal bisogno di onestà che mi ha spinto a dare fiducia a Di Maio. Ora so – dicono amareggiati – che era soltanto fumo”. Il M5S “dalla parte degli onesti e dei cittadini più poveri” resta così per molti “un lontano ricordo”: dal momento “dell’accordo con la Lega”, spiegano, “il sogno è finito: dovevamo fare la guerra, è stata una resa completa”.
“Solo un mese fa – puntano il dito – Di Maio aveva il coraggio di dire che ‘il M5S non era disponibile a votare nessun condono’. Oggi, vergognosamente, hanno approvato il più grande condono tombale! Il messaggio è chiaro: ‘Caro cittadino che paghi le tasse sei un povero scemo!'”. Una misura “ingiusta e irrispettosa” nei confronti di quanti “hanno sempre pagato tutto facendo dei sacrifici enormi”, perché “onesti lo si deve essere nei fatti e non solo nelle parole e negli annunci elettorali”.
E’ “semplicemente vergognoso”, spiegano, “scendere a patti con le richieste della Lega”: quanto fatto “non è quello per cui vi ho votato ma è il motivo che mi spingerà a non votarvi più”. Si rivolgono direttamente al capo politico del M5S, il “caro Di Maio” che li ha “delusi”, “traditi”, che con il Movimento si è “preso il voti di quanti davvero credevano nella possibilità di un governo onesto e lontano dai furbi”.
“A questo punto sono tutti uguali”, riassumono, chiedendosi se la pace fiscale non sia “tanto diverso dallo scudo fiscale di Berlusconi”. “Ma il Mov5Stelle era nato per tagliare gli sprechi e difendere i cittadini onesti? o ricordo male io?”, si chiedono insistentemente. “Condono vs pacefiscale. Sinonimi di una stessa Italia che umilia le persone che hanno sempre rispettato le regole! Altro che cambiamento, radicamento direi!”, si lamentano.
Mentre prendono di mira le parole del leader pentastellato, che solo un mese fa aveva ribadito come il Movimento non fosse “disponibile a votare nessun condono”. E a finire nel calderone dell’indignazione social spunta anche un post del blog di Grillo targato ottobre 2014, ora di nuovo virale e dal titolo ‘Un altro condono per i soliti furbi’: “Sembrava una denuncia -spiegano – e invece era un punto del programma”. Sì, è un condono.
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