Meloni contro La Russa. La presidente del Consiglio, come di consueto, non si concede alle conferenze stampa nostrane, ma assume l’atteggiamento istituzionale in chiusura del vertice internazionale di turno. Questa volta in conclusione del tavolo degli alleati Nato a Vlinius, capitale della Lituania. “Ho letto cose curiose in questi giorni. Non c’è, dal mio punto di vista, alcun conflitto con la magistratura. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura credo che rimarrà deluso”. Bisogna vedere se è così anche per la magistratura. Com’era logico, Meloni si sofferma più che altro sulle questioni internazionali, ma questa volta non può schivare domande sugli scandali legati a Santanché, Delmastro e La Russa. Che chiosa velocemente. “Lo capisco come padre, ma io non sarei intervenuta”.
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Giorgia Meloni contro La Russa: “Io non sarei intervenuta”
La presidente Meloni contro La Russa: “Lo capisco come padre, ma io non sarei intervenuta. Solidarizzo con la ragazza”. Torna, poi sulle questioni della giustizia. “Rafforzare la terzietà del giudice è un modo per aggredire la magistratura? Non sono d’accordo, così si garantisce la maggiore efficienza della magistratura. Qual è il nesso tra una polemica che nasce su un fatto specifico e la separazione delle carriere? Le due cose non sono legate. Si rischia di scivolare su un dibattito che non aiuta. Consiglio prudenza. Sono due materie completamente diverse”. La breve parentesi interna si chiude qui, prima di riaprire il dossier internazionale.
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La necessaria compattezza della Nato
“Senza l’unità dell’Alleanza atlantica nessun Paese è al sicuro”. Giorgia Meloni ribadisce che la parte più efficace del vertice riguarda proprio i temi della difesa e della deterrenza. “Sono state prese decisioni all’altezza dei tempi difficili dettati dalla guerra in Ucraina: il segretario Stoltenberg anche per la proroga del suo mandato che racconta l’eccezionalità del momento, ma anche di una leadership ferma ed equilibrata”. “Sono stata invitata da Biden alla Casa Bianca, il 27 luglio”.
“L’Italia ha sostenuto e sostiene gli adattamenti in corso, come dimostrano i contributi sul fianco orientale e nel Mediterraneo e che sono stati anche rivendicati. Abbiamo rivendicato il ruolo dell’alleanza e abbiamo anche chiesto maggiore attenzione nei confronti del fianco Sud”. Questo perché “la guerra in Ucraina ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto su Paesi in via di sviluppo come quelli dell’Africa. Sono conseguenze che creano instabilità, in cui si s’inseriscono spoiler esterni e fondamentalismi”.
Il nodo della guerra in Ucraina
Sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato, la presidente del Consiglio non ha fretta. “Passi in avanti importanti per il futuro accesso dell’Ucraina nella Nato. È stato snellito il percorso di adesione, pur ribadendo che l’Ucraina entrerà nella Nato quando le condizioni lo permetteranno”. “Continuiamo a lavorare per favorire le condizioni negoziali che portino ad una pace giusta, duratura e globale in Ucraina. Senza adeguate condizioni di garanzia per l’Ucraina è più difficile arrivare alla pace, visto che sappiamo che spesso la Russia ha violato i patti sottoscritti. Servono le condizioni di garanzia”. “L’Italia ospiterà il G7 nel 2024 e vuole giocare un ruolo di primo piano anche sul tema della ricostruzione per scommettere su un futuro di pace, libertà e benessere”.
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