Dall’inizio di questo mese e fino a marzo 2023, l’Unione europea ha preso l’impegno di smarcarsi dalle forniture di gas russo, tagliando i consumi del 15%. Con pesanti conseguenze sui territori dell’Unione.
A seconda delle condizioni dei paesi e dei loro fabbisogni, la quota è differenziata. I tagli italiani, per esempio, saranno solo del 7%: quattro miliardi di metri quadri in meno rispetto alle stime di consumo.
La Repubblica fa presente che alcune città potrebbero presto essere sottoposte a restrizioni e razionamenti: Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Bari le prime che potrebbero essere colpite.
Ciascuna delle città elencate ha avviato politiche di austerity, spesso sotto forma di raccomandazioni, ma non è lontana l’ipotesi che queste diventino presto imposizioni.