Una nuova conferenza stampa per annunciare agli italiani la proroga delle misure restrittive adottate dal governo, la cui scadenza era stata inizialmente fissata al 13 aprile. Una proroga di tre settimane, fino al 3 maggio, ufficializzata da Conte per tagliare fuori oltre alle festività pasquali anche le celebrazioni del 25 aprile e del 1 maggio, altre date calde in cui convincere gli italiani a rimanere a casa sarà più complicato. Dal 14 aprile, però, arriveranno le prime parziali riaperture: librerie, cartolibrerie, negozi per neonati. Una novità accompagnata dalla nascita di una task force guidata da Vittorio Colao, ex direttore delegato Rcs e Vodafone.
A spiegarlo è stato lo stesso premier: “Abbiamo prorogato le misure fino al 3 maggio, decisione difficile di cui mi assumo la responsabilità politica. Non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti o i risultati positivi andrebbero persi. Sarebbe una frustrazione insostenibile e dovremmo ripartire da capo”.
Conte ha chiesto particolare attenzione durante le festività: “Siamo impazienti di ripartire. L’auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con qualche gradualità, ma dipenderà dal nostro comportamento. Serve un ulteriore sforzo. La proroga vale anche per le attività produttive. Vogliamo allentare le misure il prima possibile per far ripartire in condizioni di sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime, ma non siamo ancora in condizione di farlo. Bisogna attendere, ma posso promettervi che se prima del 3 maggio si verificassero le condizioni cercheremo di provvedere di conseguenza”.
Dal 14 aprile riapriranno però cartolibrerie, librerie, negozi per neonati, Ripartiranno le attività di silvicoltura e forestali: “Il lavoro per la fase 2 è già partito, non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio. Stiamo lavorando all’istituzione di un gruppo di esperti e di un protocollo del lavoro. La task force sarà composta da figure che dialogheranno insieme al comitato tecnico-scientifico. In testa ci sarà Vittorio Colao, uno dei manager italiani più stimati all’estero”.
“Il protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro è stato già siglato a metà marzo, gli esperti lo stanno rafforzando per consentire una ripresa in tutta sicurezza. I responsabili delle aziende approfittino per sanificare i luoghi di lavoro e predisporsi fin da subito per il rispetto delle norme, così da farsi trovare pronti”.
Sull’Europa, infine, Conte ha detto: “Le proposte all’Eurogruppo sono state un primo passo verso un accordo, ma ancora insufficiente. Dobbiamo lavorare per costruire qualcosa di più ambizioso. Serve un fondo finanziato con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come con gli eurobond. Il fondo deve avere una potenza di fuoco proporzionata agli sforzi richiesti da una guerra. E deve essere disponibile fin da subito, altrimenti non servirà a evitare la depressione del tessuto socio-economico”.
“Il Mes? Esiste dal 2012. Non l’abbiamo approvato o attivato noi, come dichiarato irresponsabilmente da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lo ripetono da ore ma non è così. Non lavoriamo con il favore delle tenebre, guardiamo in faccia agli italiani. L’Eurogruppo non ha firmato nulla né istituito alcun obbligo. Su richiesta di alcuni Stati membri ma non l’Italia, si è lavorato a una linea di credito collegata al Mes ma nuova rispetto a quelle esistenti. Noi non abbiamo bisogno del fondo Salva-Stati, strumento che riteniamo inadeguato. Falsità e menzogne ci fanno male, ci indeboliscono nella trattativa. Non firmerò niente finché l’Europa non ci darà strumenti adeguati”.
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