Giuseppe Conte non ci sta. Dopo l’ultimatum lanciato nelle scorse ora a Lega e Movimento Cinque Stelle, invitati a rientrare nei ranghi e mettere da parte le reciproche divisioni, il premier è tornato sull’argomento, tentando di riaffermare il suo ruolo di presidente del Consiglio: un ruolo diverso dopo le elezioni europee, non solo garante del contratto di governo ma anche responsabile della coesione tra i due alleati a Palazzo Chigi. Il suo compito, insomma, è quello di riportare l’equilibrio.
In un’intervista al Corriere della Sera, Conte ha ribadito però i suoi timori di fronte al comportamento dei due alleati di governo: “
Il governo del cambiamento non può diventare una burla”. La preoccupazione principale del presidente del Consiglio, secondo quanto riporta la testata, riguarda le azioni della Lega. Come dimostrato anche nel confronto sul decreto Sblocca cantieri, quando è stato lui stesso a chiudere la riunione in anticipo. Senza alcuna intesa raggiunta.C’è preoccupazione anche per le posizioni del Movimento 5 Stelle, che tenta di riscattarsi dopo la batosta elettorale del 26 maggio. Conte sa bene che i risultati elettorali possono destabilizzare gli equilibri interni pentastellati: “Nessuno poteva prevedere il 17% del M5s: è stato uno choc. E ci vuole un po’ di tempo per riassorbirlo. Si pensava a un recupero, negli ultimi giorni di campagna elettorale. Fino al 22%, o addirittura al 24%”.
“Il risultato è stato un colpo e una sorpresa difficili da digerire. Il pericolo, adesso, è la sovraeccitazione leghista per la vittoria, e la depressione eccessiva del Movimento” ha spiegato Conte al Corriere. Da qui l’idea del messaggio alla nazione che Conte ha preannunciato più volte e che alla fine ha tenuto , a più di una settimana dalle elezioni. Il presidente del Consiglio sa che “a chiacchiere nessuno vuole rompere” ma non si fida.
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