Giuseppe Conte torna a chiedere con forza al presidente del Consiglio Mario Draghi di presentarsi al più presto in Parlamento per chiedere un voto favorevole sull’invio di nuove armi all’Ucraina. Il leader del M5S insiste su questo punto dal salotto televisivo di Porta a Porta. Conte rassicura di non voler far cadere il governo. Ma pretende che dopo due mesi e mezzo di guerra il Parlamento italiano si esprima sulla questione.
“Non sono stilettate. Non voglio far cadere il governo. – premette Conte da Vespa – Sarebbe però irrituale se dopo due mesi e mezzo di questa emergenza il premier Draghi non venisse in Parlamento. È un dovere. Da presidente del Consiglio durante la pandemia io ero in Parlamento ogni dieci giorni. Se la Lega o altre forze si uniscono a questo cammino lo auspico fortemente. Sulla guerra fra i Dem c’è un processo di riflessione, vediamo dove approderanno. Sono stato descritto come isolato, ma non mi ci sento”, dichiara l’ex premier.
“Gli interessi dell’Italia e dell’Unione europea non sono perfettamente sovrapponibili a quelli degli Usa. – sottolinea ancora Conte – L’Italia non punta a un regime change in Russia. Se l’obiettivo è sconfiggere la Russia, potremmo coltivare un’escalation militare senza limiti che per me sarebbe folle. Ci sono varie questioni che vanno chiarite e risolte. Un confronto parlamentare può aiutarci a farlo, anzi in questo momento è più necessario che mai”, ribadisce il leader pentastellato.
Secondo quanto riporta Repubblica, inoltre, un non meglio precisato pezzo grosso del Movimento avrebbe commentato la vicenda spiegando che “prima del Consiglio europeo del 30 e 31 maggio, Draghi dovrà comunque passare, per prassi, in Aula. E lì una risoluzione andrà votata per forza”. La maggioranza che sostiene il governo Draghi sembra dunque sempre più in fibrillazione e rischia di spaccarsi sull’invio di armi all’Ucraina.
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