Il “campo largo” della sinistra si sta disgregando. Il progetto di una vasta coalizione tra le forze di opposizione per contrastare Meloni e il centrodestra ha subito un altro duro colpo. Giuseppe Conte ha rovesciato il tavolo politico, dichiarando ufficialmente la fine del progetto durante un’intervista su Rai Uno con Bruno Vespa. “Il campo largo non esiste più. Lo confermiamo questa sera”, ha affermato Conte, chiarendo che l’alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, già precaria, è ormai un capitolo chiuso.
L’ex presidente del Consiglio ha rivolto critiche severe alla segretaria del Pd, Elly Schlein. Conte ha accusato la Schlein di non averlo coinvolto nella decisione di includere Matteo Renzi e Italia Viva nell’alleanza. “Ci siamo trovati Renzi nel campo senza essere stati avvisati. È evidente che c’è un problema politico significativo”, ha dichiarato Conte, segnando così una rottura netta con il Pd.
La presa di distanza Questa mossa di Conte fa parte di una strategia ben delineata: evitare di essere percepito come un “satellite” del Pd. Il Movimento 5 Stelle, in fase di riorganizzazione interna, punta a mantenere una chiara separazione dal Pd, e soprattutto da Renzi, storico avversario politico dei grillini. Secondo la visione di Conte, allearsi con Italia Viva, considerato un antagonista politico, potrebbe far perdere consensi al Movimento.
Emilia-Romagna: fine dell’accordo Conte ha inoltre dichiarato la fine dell’accordo raggiunto in Emilia-Romagna, dove si voterà a novembre. “Non sono disposto a mettere il mio simbolo accanto a quello di Renzi”, ha affermato, lanciando un duro attacco all’ex premier e leader di Italia Viva. Di fatto, le parole di Conte hanno fatto saltare l’accordo che sosteneva Michele De Pascale, candidato appoggiato da Italia Viva e già parte della maggioranza nella giunta regionale.
La replica di Renzi non si è fatta attendere: “Noi ci saremo, con il nostro simbolo e i nostri candidati. Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, faccia pure. Ma non a scapito dell’Emilia-Romagna”, ha risposto il leader di Italia Viva.
Un’alleanza in frantumi La rottura in Emilia-Romagna ha conseguenze inevitabili su tutto il progetto del campo largo, ancora in fase di sviluppo a livello nazionale. In Umbria, i rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle cercano di ridimensionare la questione, sostenendo che Italia Viva non fa parte del cosiddetto “Patto Avanti”. Tuttavia, la decisione di Conte indebolisce la stabilità delle alleanze ovunque.
Anche Avs, l’altro partito della coalizione storicamente contrario ai renziani, invita a riflettere. Mentre in Emilia-Romagna il percorso verso l’alleanza è stato lungo e condiviso, la situazione in altre regioni, come la Toscana, è più incerta. La frattura esposta da Conte getta confusione nelle fila del centrosinistra, rendendo sempre più difficile pensare di poter competere efficacemente contro Giorgia Meloni e i partiti che la sostengono. Senza il campo largo, il centrodestra sembra destinato a governare a lungo.