L’uomo che ha dato la scossa a un intero Paese, con quel discorso in Aula contro Matteo Salvini suonato come la più dura condanna mai pronunciata nei confronti del sovranismo di certi partiti. Il personaggio del momento, considerando gli indici di gradimento in costante ascesa. E il premier confermato nel suo ruolo, per quel governo che è stato definito già Conte bis o Conte 2.0, a seconda delle preferenze. Una figura sempre più importante per le sorti del Paese, che ora prepara nuove mosse.
Non è un segreto, d’altronde, che Conte sia stato il cuore dell’alleanza tra Pd e Cinque Stelle, trovando sponda in quel Beppe Grillo pronto di colpo a tendere la mano a Nicola Zingaretti per dar vita a una nuova esperienza di governo. Quando ancora la situazione della crisi era incerta, e ogni opzione era ancora possibile, prese duramente posizione, a Biarritz il 24 agosto: “Non sono più disponibile a governare con la Lega”. Un segnale preciso a chi sperava in un ritorno ai “fasti” gialloverdi.
Parole che gli sono costate l’accusa di uno spostamento a sinistra, spostamento che Conte sta effettivamente suggerendo anche al netto dell’impossibilità di trovare sponde in una destra ormai assoggettata alla Lega. Soltanto una parte di Forza Italia, quella più moderata e che rifiuta di morire salviniana, guarda al premier con interesse. E così, ecco che Conte ha scelto di presentarsi alla festa di Articolo 1, nel quartiere popolare romano del Testaccio, per la sua prima uscita “politica”.
In calendario c’è poi un viaggio a Lecce, dove è la Cgil a organizzare le sue “Giornate del lavoro”. Lì il premier si confronterà in pubblico con un’icona della sinistra sindacale come Maurizio Landini. Un atteggiamento che potrebbe favorire le già discusse alleanze tra Pd e M5S alle prossime Regionali, a partire dall’Umbria.
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