Sempre più leader politico di un Movimento Cinque Stelle che lo vedrà presto come figura di punta, Giuseppe Conte continua a lavorare in queste settimane alla “rifondazione” del partito, al quale sarà chiamato a dare una nuova pelle. Dovendo però prima risolvere la grana, non da poco, della gestione dei rapporti con Davide Casaleggio, presidente della piattaforma Rousseau. Un ostacolo che continua a rallentare, e non poco, l’avvento dell’Avvocato del Popolo.
La scelta di Conte, sulla carta, dovrebbe infatti passare proprio da una doppia tornata su su Rousseau, la piattaforma digitale che ratifica tutte le decisioni del Movimento: un primo voto per cambiare lo statuto, un secondo per scegliere i nuovi vertici. Come anticipato dal Corriere della Sera, però, l’associazione che regola la piattaforma però potrebbe bloccare il voto per via del debito di circa 450mila euro dovuto ai mancati contributi da parte dei parlamentari grillini (i quali a loro volta sostengono si tratti di donazioni, quindi senza obblighi).
L’iter per il voto non è però ancora partito, visto che Conte non ha presentato al momento alcun progetto. Per questo, scrive il Corriere della Sera, l’ex premier sarebbe pronto a intentare una causa contro Rousseau. Con il rischio, però, di uno stallo prolungato che potrebbe bloccare il Movimento per mesi. Una situazione che sta creando malumore tra i parlamentari e nei territori, in particolare per via degli accordi da siglare con gli alleati, Pd in primis, in vista delle prossime elezioni amministrative.
Il richio di ulteriori rallentamenti è il motivo per cui i Cinque Stelle e Rousseau starebbero ragionando su una situazione che eviti guai a entrambi. Il M5S riuscirebbe ad accelerare la transizione verso una nuova vita, la società potrebbe risolvere almeno in parte i propri problemi finanziari. Una soluzione definitiva, però, al momento ancora non c’è all’orizzonte.
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