Sulla strada che potrebbe portare Mario Draghi alla presidenza della Repubblica si presentano due ostacoli non da poco. Secondo gli ultimi sviluppi del romanzo Quirinale, infatti, pare proprio che Giuseppe Conte e Matteo Salvini, rispettivamente leader di M5S e Lega, non vogliano sentir parlare del trasferimento del premier da Palazzo Chigi al Colle. I pentastellati temono che in questo modo la legislatura potrebbe non giungere alla sua scadenza naturale, mandando tutti a casa. Il capo del Carroccio ha invece paura che una eventuale elezione di Draghi possa mandare in pezzi l’alleanza di centrodestra.
“Bisogna trovare un’altra soluzione. Per noi Draghi deve rimanere a Palazzo Chigi. È quel che chiedono i miei parlamentari”. Così avrebbe dichiarato Giuseppe Conte al termine dell’ultima riunione con i suoi. Niente da fare per le speranze quirinalizie del premier allora? Non proprio, perché solo poche ore dopo, Conte decide di aggiustare il tiro: “Non si tratta assolutamente di un veto. Noi non ne poniamo. Facciamo solo valutazioni nell’interesse del Paese. Va garantita continuità all’azione di governo”.
Acque agitate anche nel centrodestra. I retroscena raccontano di un patto segreto stretto tra Salvini e Silvio Berlusconi. Se dovesse capire di non avere i numeri per puntare al Quirinale, il leader di Forza Italia si ritirerebbe dalla corsa, scegliendo però un candidato comune insieme al leghista e a Giorgia Meloni. Il suo nome resta ancora un mistero. Ma non sarà Mario Draghi, visto che il suo passaggio al Colle potrebbe creare grossi problemi alla coalizione.
“È incredibile questo tentativo di falsificazione della realtà messo in atto dalla destra, che sta cercando di far passare l’idea che il presidente spetti a loro. – commenta invece il segretario del Pd Enrico Letta – Va smontato con decisione, perché i numeri in Parlamento sono pari. Non hanno nessun vantaggio, né diritto di prelazione sul candidato”.
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