Il premier Conte interviene alla Camera per chiedere la fiducia. “All’inizio dell’esperienza di questo governo prefigurai un chiaro progetto politico per questo Paese. Già allora ero consapevole che un’alleanza tra formazioni politiche diverse poteva nascere solo a due ancora: il legame ai principi costituzionali e la solida vocazione europeista del nostro Paese per tornare a conquistare terreno in Europa e per dare all’Europa il ruolo di leadership nei contesti internazionali. Volevo un disegno di riforma ampio e rigoglioso. Per una società più equa e più inclusiva, coniugando la crescita economica con il rilancio, l’innovazione e la sostenibilità nell’orizzonte del sempre pieno sviluppo della persona umana. Oggi, a riguardare quei 29 punti programmatici, mi rendo conto che c’era visione, una forte spinta ideale”.
Continua Conte: “All’inizio del 2020 le condizioni di attuazione di quei progetti si sono dovute confrontare con l’urgano della pandemia. Stiamo affrontando una sfida di portata epocale. Con la paura di perdere la vita, la salute. Le nostre certezze sono state messe in discussione. E la politica ha dovuto dare risposte rapide di fronte all’emergenza sanitaria, sociale e economica. Siamo stati i primi a introdurre misure restrittive della persone per fronteggiare la pandemia. In questi mesi drammatici, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità e risolutezza. Abbiamo coltivato un serrante dialogo con tutti i livelli istituzionali”.
Spiega Conte: “Abbiamo operato nel modo migliore? Ognuno esprimerà le sue valutazioni. Per parte mia posso garantire che il governo ha operato nella consapevolezza delle conseguenze di immane portata che si sarebbero tradotte nella vita dei singoli e per la nostra comunità, seguendo sempre i dettami e gli equilibri costituzionali. Posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta per la consapevolezza di chi con tutta la squadra di governo ha operato per offrire la miglior protezione possibile a tutta la comunità internazionale”.
“Nel dibattito pubblico di questi mesi vi è un elemento di chiarire: alcuni hanno opinato che la pandemia avrebbe oscurato la politica. Ma il dialogo tra politica e scienza si è infittito, e mai come in questo periodo la politica è stata chiamata a svolgere il suo compito più nobile: attuare scelte – anche difficili – per il bene della collettività. Abbiamo raccolto la sfida di trasformare le difficoltà in opportunità. Purtroppo al culmine di attacchi mediatici anche aspri e scomposti hanno comunicato di scostarsi da questo cammino con le dimissioni della delegazione di Italia Viva”.
“Si è aperta così una crisi che oggi deve trovare qui, in questa sede, il proprio chiarimento secondo i principi di trasparenza del confronto e di linearità che hanno caratterizzato il mio mandato e che sono canoni fondamentali di una democrazia parlamentare. Una crisi che avviene in una fase cruciale del nostro paese, con la pandemia in pieno corso. Tante famiglie stanno ancora soffrendo la perdita dei loro cari. Sono qui oggi non per annunciare nuove riforme o annunciare la bozza del Recovery Plan, ma per spiegare una crisi che né io né i cittadini ravvisiamo alcun fondamento”.
Aggiunge Conte: “Le critiche continue, il rilancio costante su temi sensibili e divisivi per le forze di maggioranza, ha diviso la maggioranza e ha creato profondo sgomento nel Paese. Questa crisi causerà danni notevoli. E ha attirato l’attenzione dei media internazionali, delle cancellerie straniere. Arrivati a questo punto: non si può cancellare quanto accaduto, non si può ritrovare quel clima di affiatamento per lavorare insieme nell’interesse del Paese. Si volta pagina. Dobbiamo lavorare tutti insieme per portare il Paese fuori da questa pandemia”.
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