Una rottura sempre più vicina, quella tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. I due big del M5S sembrano ormai lontani, lontanissimi, tanto che anche i più ottimisti tra i parlamentari pentastellati faticano a pensare a una possibile pace. E con l’ex premier che, come riportato dal Corriere della Sera, sarebbe stato molto chiaro in merito: “Se state convincendo Grillo a farmi una telefonata per chiedermi scusa in privato, sappiate che a me non basta. Non basta una telefonata per sanare quello che ha fatto e che ha detto. Se poi Beppe decidesse di farmi delle scuse pubbliche…”.
Tra i più attivi, nel cercare una disperata mediazione ed evitare uno strappo che avrebbe del clamoroso, Paola Taverna e Stefano Patuanelli. Con Conte che, però, non sembra intenzionato a fare passi indietro, nonostante l’insistenza dei big del Movimento che in queste ore hanno cercato in tutti i modi di fissare nuovi contatti tra l’ex premier e Grillo, nella speranza di un chiarimento. Nemmeno l’idea di una nuova assemblea ha fatto breccia nel cuore, di colpo indurito, dell’Avvocato del Popolo. Che a tutti ha ripetuto: “La convivenza tra me e Grillo non è possibile”.
Forse, a questo punto, l’unico modo per salvare il M5S sarebbe proprio quello, le scuse pubbliche da parte di Grillo a Conte. Una condizione che potrebbe essere anche insufficiente, ormai, ma alla quale i grillini si aggrappano nella speranza che serva a riportare il sereno. Con l’ex premier che, nel frattempo, continua a puntare il dito contro il garante del Movimento: “Nel mio statuto c’erano pesi e contrappesi, non pieni poteri come mi è stato rinfacciato”. Scottato, ancora, dalle dichiarazioni del comico genovese su giornali e tv.
Conte ha ricordato a tutti in queste ore che è stato Grillo a cercarlo per proporgli il ruolo di leader del Movimento. E che non si sarebbe mai aspettato, una volta accettato, un trattamento del genere. Probabile che nelle prossime ore tenga una conferenza stampa per sancire la definitiva rottura con i Cinque Stelle. Che a quel punto potrebbero anche implodere: in molti sarebbero pronti a lasciare, persa quella che sembrava l’unica occasione per risollevarsi. Magari guardando a un eventuale partito dello stesso Conte.
Ti potrebbe interessare anche: Legge contro gli omosessuali, Salvini difende Orban: “Ogni Stato è libero, no a intromissioni”