Giuseppe Conte non vuole sentir parlare di discussioni sul reddito di cittadinanza. Una misura che, a detta dell’ex premier, non deve essere modificata: “Resto a quanto ha dichiarato Draghi, che condivide la necessità di questo sistema di protezione. L’iniziativa del centrodestra, spalleggiata da Italia viva, non potrà avere successo, perché il reddito di cittadinanza è un fatto di necessità oltre che di civiltà”.
“Siamo stati – ha spiegato Conte durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – gli ultimi in Europa ad avere introdotto questa misura che garantisce coesione e sicurezza sociale, cosa che non è possibile se milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà”. Poi, il dito puntato contro il leader della Lega Matteo Salvini: “Fa demagogia”.
Conte ha ribadito: “Lo rifarei non una, ma cento volte. L’Italia sul reddito di cittadinanza non può più tornare indietro. Alcune necessità di modifiche scaturiscono tutt’al più dalla sua messa in pratica. Perciò dico sì a un tavolo che monitori la sua efficacia, rafforzi i controlli per evitare abusi e favorisca il dispiegamento di tutti i vantaggi per gli imprenditori collegati alle assunzioni”.
Poi, l’ex premier ha elencato le priorità per il Paese: “Dobbiamo approvare subito la riforma del processo civile all’esame di Palazzo Madama. Sarà un passaggio chiave anche per rendere il nostro sistema economico e sociale più attraente per gli investitori stranieri. L’altro tema determinante dell’autunno saranno le pensioni. Sono un problema molto urgente. A dicembre scadrà quota 100. Avremo uno scalone di 5 anni. Si parla molto di quota 41, ossia di consentire la pensione a chi ha 41 anni di contributi, ma sarebbe molto onerosa. Avviamo piuttosto un confronto per ampliare la lista dei lavori gravosi ed usuranti sulla base dell’indice Istat di speranza di vita”.
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