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Lettera di Conte all’Italia: “Ecco come useremo i soldi europei per far ripartire il Paese”

Oggi la Commissione europea presenterà la sua proposta di “Recovery Plan”, una risposta comunitaria all’emergenza coronavirus per far fronte alla crisi economica innescata dalla pandemia. Per questa occasione, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha scritto una lettera sul Corriere della Sera per illustrare la strategia italiana, presentando un piano in sette punti per un “nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese” e trasformare “questa crisi in opportunità”. Come spenderà l’Italia questi soldi europei? Il primo punto che secondo Conte deve essere messo al centro del Recovery Plan italiano, in modo da recuperare il divario in termini di crescita economica e produttiva con gli altri Paesi Ue, è quello sulla modernizzazione del Paese.

Il premier parla di incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione. “Con l’emergenza – sottolinea Conte – abbiamo dovuto accelerare i processi per quanto riguarda lo smart working e la didattica a distanza, e ora è necessario fare tesoro degli insegnamenti e favorire l’acceso alle nuove tecnologie. Sarà poi necessario rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, cercando in particolare di favorire le innovazioni da parte delle start up”. Conte sostiene inoltre la necessità di realizzare un piano di investimenti pubblici e privati per ridurre drasticamente la burocrazia.

Si dovrà contrastare l’azione della criminalità organizzata, e andranno sicuramente velocizzati gli iter autorizzativi per sbloccare i cantieri e le opere pubbliche. In generale, Conte parla della necessità di una decisa transizione verso un’economia sostenibile che in Italia dovrà essere legata a un piano di protezione del territorio. L’obiettivo della transizione energetica è in linea con quegli europei, sottolinea Conte che aggiunge: “Forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n’è uno per il cambiamento climatico”.

Un altro tassello fondamentale è il diritto allo studio e all’innovazione dell’offerta formativa italiana, ma serve anche un piano di ricerca che incentivi principalmente “tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale”. Non solo, bisognerà anche dedicarsi ai tempi della giustizia, sia quella civile che penale, per abbreviarli. Conte sottolinea come il Codice Civile risalga agli anni Quaranta e da allora non abbia visto una riforma organica. Invitando i gruppi parlamentari al confronto, evidenzia anche come vada migliorato il diritto societario per invitare gli investitori da tutto il mondo a investire in Italia.

Infine, Conte afferma la necessità di una seria riforma fiscale che riordini il sistema: “Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L’attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile”, conclude il presidente del Consiglio.

 

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