Un nuovo decreto per introdurre multe più salate a danno di chi viola le normative adottate contro la diffusione del coronavirus. E per mettere ordine sugli scontri delle ultime ore tra Stato e Regioni, dopo lo stop arrivato a tutta la filiera produttiva considerata non essenziale. Questo il frutto della riunione del Consiglio dei ministri durata quasi due ore, che ha visto il premier Conte uscire soddisfatto così come gli altri esponenti dell’esecutivo giallorosso, con Orlando, vicesegretario Pd, a twittare subito: “Ce la faremo se tutti insieme ci diamo una mano”.
Nell’introdurre sanzioni fino a 3 mila euro per i trasgressori, Conte ha anche smentito che l’emergenza possa protrarsi fino al 31 luglio. “Lo stato di emergenza per sei mesi – ha spiegato il premier – non vuol dire restrizioni fino al 31 luglio. Siamo pronti ad allentare le misure in ogni momento, speriamo prestissimo. I governatori possono adottare misure più restrittive. Ma rimane al Governo la funzione di coordinamento. Sono orgoglioso della reazione di tutti i cittadini, la maggioranza dei quali rispetta le regole”.
Conte ha poi affrontato il tema delle parti sociali: “Questo è il periodo del confronto. Quando abbiamo chiuso le attività produttive ci siamo confrontati con sindacati e con le associazioni di categoria, perché è complicatissimo decidere quali siano i comparti essenziali e quali invece non lo siano. Stiamo facendo degli aggiustamenti, coinvolgendo anche i sindacati, che non sono sempre rimasti soddisfatti da tutte le disposizioni del governo in materia di chiusura. Mi auguro che non ci siano scioperi, in questa fase d’emergenza il Paese non se lo può permettere”.
Lo stesso vale per i carburanti, ha sottolineato Conte: “Dobbiamo garantire tutti i servizi essenziali, quindi posso assicurare che la filiera alimentare verrà garantita, così come il rifornimento di carburante”. Conte ha comunque rassicurato sul fatto che l’attività produttiva essenziale non si fermerà, affermando di aver trovato finora un grande senso di responsabilità nel mondo dei lavoratori e dei sindacati, “fermo restando che dobbiamo tutelare la salute anche dei lavoratori”.
Benzinai dimenticati dallo Stato italiano: “In ginocchio per il coronavirus chiudiamo i distributori”