Il nuovo Dpcm, per ora, sarà in vigore fino al 3 dicembre. Ma quella data mette già sugli attenti milioni di italiani, i quali hanno capito che quest’anno il Natale, quasi certamente, non potrà essere come quello di sempre. E infatti il presidente del consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, nel corso dell’illustrazione delle misure contenute nell’ultimo Dpcm, ha voluto specificare anche questo punto: “Non ho la palla di vetro per dire se dovremo rivedere le stime del Pil, ma se queste misure ci aiuteranno a contenere il contagio credo che qualche spesa in più ce la possiamo permettere a Natale”, ha detto il premier.
Conte, poi, ha però aggiunto: “Non sto pensando a veglioni, cene natalizie, cenoni, balli. Bisogna rispettare le regole. Ma se ci arriviamo in serenità, anche la fiducia nei consumi non sarà depressa e potremo vedere i benefici economici”. Due frasi, dunque, per far capire molto. Ma il premier ha parlato anche del confronto-scontro con le Regioni per la stesura del nuovo Dpcm: “C’è stato ampio confronto con le Regioni, questo sistema è stato elaborato e approvato con i rappresentanti delle stesse”.
Spiega ancora il premier: “C’è una cabina di regia dove ci sono rappresentanti delle Regioni, che non sono un alter ego ma sono parte integrante di questo sistema. È improprio dire confronto con le Regioni, sono parte integrante. Confronto solo con comunità scientifica e cittadini”, aggiunge Conte.
“Non è possibile negoziare e contrattare sulla salute dei cittadini, non lo faranno i presidenti delle Regioni né il ministro della Salute. Il contraddittorio ci sarà, le decisioni verranno prese dal ministro sentito il presidente della Regione ma non verrà negoziato”, ha concluso. Per il Natale, dunque, si vedrà, ma è meglio già da ora non farsi troppe illusioni.
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