Sono giorni infuocati per il governo, stretto tra il nuovo Dpcm e la riforma del Mes. E mentre crescono i malumori nella maggioranza, il premier Conte rilascia una lunga intervista a Repubblica per mettere ordine: “Ora inizia la ricostruzione nel segno dell’Europa e sarà il mio governo a guidarla perché non cadrò sul Mes”: è questo il messaggio centrale che il presidente del Consiglio affida a Repubblica per rispondere ai dubbi dell’Ue ed alle critiche interne sulla sua capacità di guidare il Paese nel 2021, l’anno in cui l’economia dell’Eurozona affronterà la prova più difficile. Aggiunge Conte: “Siamo in guerra con il virus e l’Italia partecipa ai processi riformatori europei con un ruolo da protagonista e così sarà fino a quando avrò responsabilità di governo”.
Secondo Matteo Renzi il voto parlamentare sul Mes non riserverà sorprese, ma in caso contrario, “è naturale che il presidente del Consiglio si dovrebbe dimettere”. Lo dice il leader di Italia Viva in un’intervista con La Stampa. Quello del rimpasto di governo, però, per l’ex premier è un “tema chiuso. A chi ipotizza rimpasti dico: dovete uscire allo scoperto e chiedere cosa volete”. Per quanto riguarda il rapporto con l’Europa, Conte precisa: “Siamo protagonisti in Ue con Berlino e Parigi. Guido un governo europeista, saremo protagonisti della riforma del Mes e del Recovery Fund assieme a Francia e Germania”.
Il premier è sicuro che la riforma verrà approvata grazie alla svolta europeista del M5s, anche per questo Conte non teme il voto del 9 dicembre in Parlamento “perché il M5s sta completando la svolta pro-Ue”. Sulla linea di prestiti europea, Conte annuncia: “Lunedì ci ritroveremo con i ministri per approvare il budget del Recovery Fund con tutti gli appostamenti. Dopo le 6 linee guida già condivise con il Parlamento, approfondiremo anche la sessantina di progetti che hanno superato il vaglio preliminare e che sono ormai in dirittura finale. Li raggrupperemo in 17 cluster”.
“Nomineremo un comitato che vigili la fase attuativa”, dice Conte. E poi conclude: “Lunedì approveremo anche la struttura di governance del Recovery Fund con coordinamento presso la presidenza del Consiglio, per ovvie ragioni di equilibri, ma quello che conta davvero è che sia garantita la piena efficienza. Vi sarà, come anche ci chiede la Ue, un comitato ristretto deputato a vigilare con costanza tutta la fase attuativa”.
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