Introdotto dal reggente Vito Crimi, il presidente del Consiglio uscente è intervenuto all’assemblea del Movimento 5 Stelle e ha esordito sostenendo che questo “non è il momento dell’auto-isolamento, non possiamo trascurare il bene del Paese”. L’endorsement alla linea governista è dunque arrivato con questa “incursione” nell’assemblea la sera 7 febbraio. I vertici del Movimento stanno cercando di far assimilare da tutta la componente parlamentare la scelta di appoggiare il governo di Mario Draghi, in un primo momento contrastato dallo stesso Vito Crimi. Ritrovarsi sui banchi dell’esecutivo con Berlusconi, dopo essere passati da Salvini, Boschi e Zingaretti non è proprio il massimo, ma questo passo s’ha da fare.
Conte ha anche annunciato di “non voler entrare nell’esecutivo di Draghi”. E questa anche è una vera notizia. Anche perché si parlava proprio del pressing effettuato da Grillo sul nuovo premier per far entrare Conte nella squadra. Durante l’intervento, Conte ha sottolineato anche la preoccupazione per “la presenza della Lega al governo”, aggiungendo però che “voltare le spalle” al presidente incaricato sarebbe come voltarle al Paese. Ha quindi provato a sbarrare la strada agli ex alleati del primo governo, ma al tempo stesso ha richiamato alla responsabilità.
Stando a quanto raccontato da alcuni partecipanti alla riunione su Zoom, sono stati molti gli incoraggiamenti arrivati all’avvocato. “Noi abbiamo una grande responsabilità verso il Paese – ha aggiunto Conte -, ma non dimentichiamo chi collabora lealmente e chi lo fa in modo irresponsabile: sappiamo chi ci ha voltato le spalle ed ora cerca di entrare per lucrare qualche vantaggio”. Dopo la bozza del programma del Pd pubblicata in anteprima da Open, è chiaro che anche la linea del Movimento 5 stelle è quella di cercare di escludere la Lega dai giochi per la formazione del Draghi uno.
A proposito di Draghi, Conte l’ha definito “una persona di spessore: io l’ho incontrato in diversi vertici e l’ho apprezzato. È stato lui che ha posto le basi per supere le politiche di austerità: è un interlocutore da prendere in seria considerazione. Certo, alcuni di voi potevano pensare che l’incarico potesse andare ad un altro, ma ora dobbiamo fare i conti con la realtà di questa fase storica”.
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