La manovra finanziaria per il 2023 è in dirittura di arrivo, nonostante il furioso scontro politico ancora in atto in Parlamento. Il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni dovrebbe approvare il testo della legge di bilancio alla Camera subito prima di Natale, avvalendosi dello strumento del voto di fiducia per evitare spiacevoli sorprese. Ma le opposizioni sono ovviamente sul piede di guerra. La bocciatura della manovra è praticamente unanime. Sia il segretario uscente del Pd che il leader del Terzo Polo Carlo Calenda criticano duramente le decisioni prese dal presidente del Consiglio e dai suoi collaboratori. A questo coro si unisce anche Giuseppe Conte. L’attenzione del leader del M5S è tutta concentrata sulla revisione del reddito di cittadinanza, misura bandiera dei pentastellati. E Conte non la perdona proprio alla Meloni usando parole durissime.
”L’ultimo affondo è di questa notte, con l’emendamento Lupi. – Conte attacca il governo Meloni a margine dell’Assemblea di Coldiretti – Guardate che non riguarda il reddito di cittadinanza: dire che le persone che sono più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro in qualsiasi parte d’Italia significa distruggere l’ascensore sociale, riguarda tutti”, avverte il leader del Movimento 5 Stelle.
“Riguarda un ingegnere che ha lavorato per anni e deve andare a fare il lavapiatti da tutt’altra parte dell’Italia. – prosegue Giuseppe Conte nel suo affondo – Riguarda chi ha studiato giurisprudenza e deve accettare un lavoro sotto pagato in qualunque parte del Paese. Siamo alla follia pura, hanno fatto saltare il concetto di congruità, che è un concetto fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi”.
“E attenzione. – insiste ancora l’ex premier – Hanno introdotto un ulteriore emendamento per cui i ragazzi che sono vissuti in famiglie disagiate e hanno vissuto un disagio sociale non potendo terminare i percorsi di studio invece di essere quelli che vengono più aiutati, vengono abbandonati a se stessi. Siamo alla pura follia. Siamo sorpresi della incompetenza che questo governo e questa maggioranza stanno dimostrando. Hanno presentato un testo per la manovra il 15 dicembre, lo stanno riscrivendo a pezzi, ma lo stanno riscrivendo male. C’è un problema sia da un punto di vista tecnico su come scrivono le norme, poiché si sono contraddetti più volte, ma anche da un punto di vista politico e culturale”, conclude così il suo intervento Giuseppe Conte.
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