“Ahimè, devo ammettere che questo è il miglior dpcm mai fatto”. Con questa battuta il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha dato il primo morso a un trancio di pizza prodotto da “Pizzaut”, la pizzeria gestita da ragazzi con autismo. La pizza è stata ribattezzata per l’occasione “pizza dpcm”, e il premier l’ha assaggiata in piazza di Montecitorio. Il premier Giuseppe Conte ha infatti preso parte all’iniziativa per la disabilità organizzata dal senatore Eugenio Comincini di Italia Viva in Piazza Montecitorio, improvvisando un piccolo concerto con le percussioni assieme al presidente della Camera Roberto Fico e ai ministri Roberto Gualtieri e Teresa Bellanova.
In piazza le associazioni PizzAut, Il Tortellante e Banda Rulli Frulli, realtà impegnate per l’integrazione sociale e lavorativa di ragazzi con disabilità e con autismo. Il siparietto, nel giorno del via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza che proroga lo stato di emergenza sulla crisi coronavirus fino al 15 ottobre. La proroga, ha detto Conte in Aula, ha “legittimazione giuridica”. Senza la proroga “molte misure cesserebbero di avere effetto”. Il documento è stato approvato con 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti.
Il Consiglio dei ministri ha poi dato il via libera alla proroga dello stato di emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre. Il premier, nel suo intervento alla Camera, ha specificato che “la pandemia purtroppo ancora oggi non ha completamente esaurito i suoi effetti, seppure, questo non sfugge alla comunità nazionale come al governo, in misura contenuta e territorialmente circoscritta”. Alle accuse ricevute sulla scelta di estendere lo stato di emergenza al 15 ottobre, Conte ha risposto: “La proroga, se si epura la discussione da posizioni ideologiche, è una scelta inevitabile, per certi aspetti obbligata, fondata su valutazioni squisitamente tecniche”.
Ha poi aggiunto Conte: “Non sto dicendo ovviamente che è preclusa una valutazione politica, anzi oggi vi viene richiesta, ma voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di mere istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale per atteggiamento liberticida, reprimere il dissenso o ridurre la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi che non hanno nessuna corrispondenza nella realtà”.
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