Il premier Conte ha concesso una lunga intervista a La Stampa in quelle che per lui sono le ore più calde, con la minaccia di caduta del governo dietro l’angolo e il Natale alle porte che agita gli italiani. E il premier parte proprio da qui: “Arriva qualche ulteriore misura restrittiva per Natale. Abbiamo già predisposto un piano dedicato specificamente alle feste natalizie. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare ad ogni costo una terza ondata”, dice Conte sottolineando che non si arriverà al lockdown nazionale come in Germania. Il premier lancia un appello agli italiani: “Siate responsabili”. Altro tema forte, la verifica di Governo. Termine che a Conte non piace. Come rimpasto, “altra brutta parola”.
Ma lo stress test sulla tenuta della maggioranza dovrà portare a una rinnovata unità, spiega. “Ascolteremo tutti i partiti, per fare in modo che l’azione di governo riparta in modo più coeso e condiviso” afferma il premier, sottolineando che l’esecutivo “deve andare avanti, ma a certe condizioni e non a qualsiasi costo. Si può governare solo se c’è fiducia reciproca”. Su Renzi: “Lo ascolterò” dice Conte, respingendo però le due accuse che arrivano dal leader di Italia Viva: quella di voler essere l’uomo solo al comando (il premier dice che “sono tutte fesserie, sono forse il premier che ha usato il metodo più partecipato negli ultimi anni”); in secondo luogo, sulla creazione di una Fondazione sulla cybersecurity dice a Renzi di prendersela “con Gentiloni, che l’aveva proposta quando guidava il Governo, ma non con me”.
In definitiva, però, Conte dice: “Non voglio galleggiare” e inoltre “ho la valigia sempre pronta, in qualsiasi momento”. Sull’elevato numero dei morti Conte spiega: “Questo triste primato dipende dal fatto che l’indice rallenta più lentamente rispetto agli altri Paesi che hanno introdotto il lockdown, la soglia anagrafica della popolazione e altri ancora. Paghiamo anche il fatto di essere stato il primo Paese dell’Occidente investito dalla pandemia, quindi la popolazione è molto provata per i prolungati sacrifici e certo il Paese non può reggere un nuovo lockdown”.
Capitolo vaccino: “Per avere un impatto effettivo sull’immunità, secondo gli esperti, la campagna vaccinale deve riguardare tra 10 e 15 milioni di persone. Per ottenere questo effetto, dobbiamo arrivare alla primavera inoltrata, comunque prima dell’estate”. Recovery Plan: “Nessun ritardo”, e assicura che quando il documento sarà pronto “lo manderemo in Parlamento e ne acquisiremo le valutazioni e gli indirizzi. Poi ci confronteremo con le opposizioni e con le parti sociali, e a quel punto elaboreremo il piano definitivo. E anche quel piano, poi, tornerà al vaglio del Parlamento”.
Sulla tenuta del Governo Conte dice: “Non sono preoccupato. C’è un confronto giusto dentro la maggioranza. I cittadini devono stare tranquilli: non vogliamo, o almeno io non voglio, disperdere energie rispetto all’azione di Governo che in questo momento di emergenza è ancora più intensa. Io non le dico né che il Governo non corre rischi, né che sono disponibile a un rimpasto. Le dico invece che completeremo questo confronto con le forze politiche alla luce del sole, in piena trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini”.
Chiusura sul caso Regeni: “Siamo rimasti colpiti dalla Legion d’onore ad Al Sisi”. La vicenda di Giulio Regeni “ci addolora”, spiega Conte, ma ora “inizia un processo vero, serio e credibile” governato dalla magistratura italiana, “ci saranno nomi e cognomi sul banco degli imputati”. Quanto alla Legion d’onore assegnata da Emmanuel Macron al presidente egiziano Al Sisi, Conte non nega che “siamo rimasti colpiti un po’ tutti, anche dalla coincidenza temporale di quell’incontro”.
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