Da vittima sacrificale a protagonista assoluto della compagine di governo. La metamorfosi di Giuseppe Conte si è compiuta definitivamente nel giro di poche ore, complice il clamoroso autogol di Salvini che forzando una crisi di governo ritenuta inopportuna dagli elettori si è trovato di colpo a fare i conti con un crollo nei consensi. A tutto vantaggio del premier, figura sempre più apprezzata dagli italiani.
Non è ancora chiaro cosa succederà di preciso nelle prossime settimane. Il rischio di un ritorno alle urne resta palpabile, anche se all’interno della Lega ora l’eventualità non è più così rosea come nelle analisi dei mesi precedenti e il rischio che il centrodestra non riesca a imporsi inizia a prendere forma. Di sicuro è difficile che Conte, al di là del voto sulla sfiducia, resti alla guida del governo.
La rottura con Salvini è totale, e lo testimonia la lettera aperta che gli ha scritto, infilzandolo sul suo tema preferito: l’immigrazione. D’altronde, il presidente del Consiglio non ha mai considerato “i porti chiusi” una politica quanto piuttosto uno slogan da campagna elettorale. E i Cinque Stelle, nel frattempo, hanno preso a diffidare dallo spericolato Capitano, temendo che in caso di riconciliazione, i problemi siano soltanto rinviati di qualche mese, quando i sondaggi torneranno a sorridere alla Lega.
Conte si gode la sua rivincita, dopo un lungo duello con la Lega. Una sfida che ha visto il premier intervenire più e più volte a Bruxelles per rispondere delle sparate di Salvini, smarcandosi dalla sua linea politica per mostrare al mondo l’esistenza di un’altra Italia, meno feroce e spregiudicata. Difficile immaginare cosa farà nei prossimi mesi il presidente del Consiglio, che in caso di ritorno alle urne potrebbe farsi da parte e non candidarsi. Uscendone, comunque, alla grande.
Sondaggi choc, la Lega a picco: Salvini ora trema davvero