A tracciare per primo la rotta era stato Matteo Salvini, puntando il dito contro il nemico giurato, il premier Giuseppe Conte: “Siamo di fronte all’ennesima fregatura del governo sbarchi, tasse e manette” tuonava il Capitano finito rabbiosamente all’opposizione. Svelando poi i piani giallorossi: secondo la Lega, infatti, Di Maio, Renzi e il capo dello Stato avrebbero annunciato di aver spedito in Germania qualche immigrato nascondendo, però, di aver stretto accordi con Berlino nei quali accettano l’arrivo nel nostro Paese di “cinquanta profughi al mese, tutti i mesi”.
Una sorta di piccola invasione autorizzata, nelle spiegazioni leghiste. Tema sul quale è tornato in fretta Il Giornale di Sallusti, pronto a titolare in prima pagina “Conte si prende anche gli immigrati della Merkel”, facendo così da cassa di risonanza alle dichiarazioni di Salvini. Peccato che, di fatto, si tratti di una bufala bella e buona. Perché oggetto del contendere sono, in realtà, i cosiddetti “dublinanti”, quei migranti che in base agli accordi di Dublino vengono rispediti in Italia in quanto devono presentare domanda d’asilo nel Paese d’accesso (il nostro, in alcuni casi ma ovviamente non sempre).
Una prassi ben nota anche a Salvini, che pure oggi finge stupore e grida allo scandalo. Nel 2018, quando il leader della Lega era comodamente seduto sulle poltrone del Viminale, c’erano infatti stati 2.707 “rimpatri” dalla Germania all’Italia nel periodo compreso tra gennaio e novembre. Da giugno a novembre, periodo in cui il governo gialloverde era già nato e operativo, la media era di 203 ingressi al mese. I cinquanta denunciati dall’ex ministro, in confronto, sarebbero poca cosa.
Un’inchiesta di Repubblica di pochi mesi fa ricordava, d’altronde, come a fronte di 4.602 richieste di trasferimento arrivate dalla Germania nel primo trimestre del 2019, Salvini ne aveva approvate 3.540. Alla faccia della linea dura contro l’Unione Europea. Piccola postilla: se pensate che gli accordi di Dublino siano ingiusti nei confronti dell’Italia, sarebbe il caso di chiedere agli esponenti della Lega come mai, una volta al governo, si sono sempre rifiutati di prendere parte a dei confronti finalizzati a modificarli.
La guerra per l’Autonomia rompe il giocattolo Lega Nazionale: Nord e Sud di nuovo contro