Aveva chiesto tempo per approfondire la questione, Giuseppe Conte, messo di fronte allo scandalo suscitato dalla notizia del raddoppio di stipendio del presidente Inps Pasquale Tridico a 150mila euro annui. Ora che gli accertamenti sono stati fatti, il premier ha cercato di mettere fine alle polemiche, chiarendo che il presidente dell’Inps “all’atto dell’insediamento prendeva emolumenti molto inferiori” rispetto al suo predecessore.
“C’è stato un riassetto dei vertici dell’Inps e credo dell’Inail, sono stati insediati dei cda, e a quel punto, su base di procedimenti legislativi e regolamentari, è stato necessario adeguare gli emolumenti del presidente dell’Inps e prevederli per i componenti del Consiglio di amministrazione”. Il riferimento è alla riforma introdotta nel marzo 2019 con il “decretone” che ha istituito anche Quota 100 e Reddito di cittadinanza. “Questo ha portato a un adeguamento stipendiale” ha aggiunto Conte.
“Posso dire che – ha spiegato ancora il premier – se guardate le tabelle comparative, ancora oggi l’emolumento del presidente Inps risulta in linea o inferiore a quelli dei vertici di istituti paragonabili. Chiarito questo aspetto bisogna concentrarsi sui cittadini italiani che ancora aspettano la cassa integrazione. Su questo il presidente dell’Inps, tutti i lavoratori Inps e coloro che hanno un ruolo, io per primo, dobbiamo lavorare giorno e notte”.
Un problema aggravato dagli effetti della pandemia e che riguarda “chi non ha mezzi di sostentamento. Non ha senso dire che milioni l’han preso ma c’è ancora un piccolo numero che non lo ha percepito, perché si tratta di famiglie”. Il capo del governo esprime quindi un ringraziamento per “tutti gli imprenditori che hanno sin qui anticipato la cassa in deroga ai lavoratori. Sono venuto a conoscenza di molti di questi casi. Hanno compiuto un gesto che rende grande la comunità italiana. Ma noi dobbiamo lavorare sino al pagamento dell’ultimo lavoratore”.
Mafiosi col Reddito di cittadinanza, retata ad Agrigento. Fregati allo Stato 300mila euro